Abito ai margini d’un piccolo bosco che sovente, nelle libere mattinate d’inverno, attira i miei pensieri e le mie gambe a far scricchiolare quel fondo ricoperto da tante piccole lastre di ghiaccio trasparente sotto la spessa gomma di scarpe da trekking.
Amo gli allori, le querce, le acacie, i castagni insomma gli alberi tutti. In questa stagione il loro silenzio sembra adulto e camminando, rifletto spesso alla loro esistenza, alle loro sensazioni e di quanto sarebbe stata migliore la mia vita se fossi nato albero.
Questi colori pastello bagnato mi fanno riflettere sul fatto che, in effetti, nessun artista mai potrebbe riprodurre tutta la loro intensità e tutte le loro sfumature con dei colori artificiali. I rami le foglie e l’humus, accumulati sul fondo del sottobosco, danno la sensazione di sprofondare nel terreno ad ogni passo. E’ piacevole sprofondare morbidamente ma anche continuare a camminare, seppur goffamente.
Gli ovuli li raccolgo sempre son funghi pregiati e squisiti, conditi all’insalata, e poi non sono mai morto.
I merli, proprio in questo periodo, s’accoppiano e costruiscono alacremente i loro nidi con tutto quello che trovano compreso striscette di plastica (hanno imparato che tengono caldo). Le femmine son grigie come la cenere e i maschi neri come il carbone. Alla vista dell’uomo, questi astuti volatili, emettono uno stridio di paura simile ad un urlo con il quale, quasi sempre, riescono a farmi sobbalzare dallo spavento. Amo troppo i merli per imprecar loro contro, ma a volte, quando sono perso nei miei pensieri, capita eccome!
Osservo innumerevoli rami con ancora abbracciato stretto il gelo della notte, ma la mia attenzione è attratta, adesso, da due corpicini di piccoli alati stecchiti, ai piedi d’un saggio noce, che più non vibrano. Sfiniti forse dal freddo o forse più dalla fame. Il mio gesto inutile ma istintivo è quello di avvicinarmi e toccarli. La speranza si sa…
Tento di carezzarli ugualmente per cogliere quel bellissimo fremito che gli uccellini hanno quando si tengono nel palmo racchiuso di una mano. La scia di caldo vapore, che esce dalla mia bocca e dalle narici, potrebbe servire a scaldarli se si trattasse di gelo.
Accovacciatomi, con grandissimo stupore, prendo e sollevo due cose leggere: son foglie!
Sembra uno scherzo, una magia.
Come se tutti gli esseri di quel bosco avessero osservato e vissuto quei momenti di tensione insieme a me, ed accettata ora pienamente la mia presenza nel bosco, mi trovo gradualmente immerso nel frastuono del canto di migliaia di piccoli pennuti affamati, canterini e gioiosi come non mai. Essi interpretano il più maestoso corale mai ascoltato ed io mi sento orgogliosamente fiero, quasi fossi parte della banda. I tratti del volto si distendono rapidamente ed appare il sorriso.
Alzo la testa, cercando lassù, tra i rami spogli, un saltellìo, qualche battito d’ali. Intanto m’accorgo, forse per mantenere l’equilibrio, di aver allargato abbastanza entrambe le braccia e di girare, seppur lentamente, su me stesso come una stupida giostra. Lo sguardo rotatorio perlustra le cime per tutto il perimetro che gli è concesso.
Si, questo è un magnifico bosco. Questo è un giorno fortunato!
Questa è in assoluto quella che mi é piaciuta di più fra le cose che hai scritto. E’ stupenda, scorrevole e denota una grande sensibilità di cui, forse io distratta, mi ero poco accorta. Bravo e ben scritta.
P.S. I merli, ci sono spesso nel mio giardino, ma mi lasciano le cacche sulle ringhiere e sul pavimento fuori, sono pure difficili a mandare via, un pochino mi stanno antipatici, tu mi capirai….
Ciao. Sandra
Ti ringrazio di cuore sandra. Io amo la natura tutta. L’uomo è l’unica eccezione forse proprio perchè pensa. I volatili stanno prima di noi e se son rimasti tali una ragione vi sarà. Essi conoscono l’ebrezza del volo…
una passeggiata nel bosco e la magia dei suoi colori, odori, suoni.
sembra di esserci.
è questo il tipo di letture che più mi piacciono, un documentario… descritto.
bravo
pace fatta
ciao
Grazie Anna! La pace dev’essere il primo obiettivo dell’uomo dopo la libertà. Ciao…
Bellissimo, ben scritto, magico e incantato. Emergono sentimenti meravigliosi nella loro semplicità, altrettanto semplicemente descritti. Baci.
Grazie micino, ti abbraccio…
Questo racconto, mi ha affascinata, molto bello, viene fuori tanta sensibilità, per non parlare dei colori e profumi, che quasi si vedono e sentono.
Complimenti…… Grazia
Ti ringrazio sinceramente Grazia. Avrei voluto amare tutte le donne del Mondo, ma anche essere ammirati è bello! Grazie a tutte voi che siete il mio tesoro…
Molto bello !Ho sentito la nostalgia di casa mia, stessi colori, stessi odori ……grazie.
Grazie Tilly. Sei fortunata, io ho visto un paio di volte un bosco in vita mia…