Vissuta appariva una storia
tra pagine di carta ingiallita,
così la sua essenza sì grave
dal tempo strappata.
Tra le righe s’aprivano spazi
dilatati da sogni ed emozioni,
immensi quei mondi illusori
libertà d’onirici luoghi.
Una sola vita aveva vissuto
all’età di cent’anni quel vecchio,
ma mille, credeva, ne avesse trascorse,
a dir poco, grazie ai libri già letti.
Oziato tra gli spazi più angusti,
tra fragranze di carta stampata,
gli pareva di aver navigato
tra le onde dei mari più vasti.
Al limitare giunto del suo tempo,
recava ai sogni visioni d’infinito,
nutriva i libri di quelle visioni
che d’infinito avean nostalgia.
E fu così che all’avanzar degli anni,
parlò ai giovani l’idioma dei mortali,
il linguaggio delle cose e quello degli dei:
nasceva in loro amore di lettura.
Bellissima poesia e ben strutturata. Età bellissima e testa armoniosa per insegnare la vita e le sue bellezze.
Grazie.
Sandra
Il libro, un amico da tenere sempre accanto.
L’esistenza che ritrova se stessa tra pagine ingiallite.
Grazie e serena giornata.
Ciao. Lucia
Un saluto anche a te, Sandra.
Ciao. Lucia
Un grazie ad Anna per questa sua composizione dedicata al libro ed alla lettura per merito della quale ci è possibile navigare tra vasti mondi e perché no, di avvicinarci al divino.
Leggere salva la vita e dona la capacità di vivere mille vite, mille volte differenti.
Complimenti per quest’ode che celebra il libro con un canto unico e armonioso.
Leggo solo ora: grazie a tutti per i commenti e l’attenzione dimostratami