Come il bimbo che sei.
Da grida violente e inumane.
del più grande peccato.
About anna
Amo leggere fin da quando ero piccolissima e mi piace cogliere negli scritti altrui sentimenti, sensazioni, impressioni da condividere.
Mi esprimo a mia volta cercando di mettere in luce l'attimo che dà significato a tutta la vicenda che descrivo sia in prosa che in versi.
Nei miei scritti uso il linguaggio semplice della vita quotidiana che chiunque può sentire propria e tratto argomenti facilmente comprensibili ed interiorizzabili da tutti.
Nei racconti per ragazzi parlo della difficoltà di crescere e degli affetti familiari come centrali alla vita; prediligo i messaggi buoni e positivi, perchè credo nell'effetto didascalico della scrittura e della lettura.
Non nego ai miei lettori un sorriso, perchè la vita è bella, varia e offre a chi sa coglierlo, un aspetto di sottile ironia anche nei momenti più bui.
Sono convinta che, alla lunga, l'impegno personale paghi e che il libero arbitrio sia l'aspetto più scabroso nella vita di ogni essere umano.
Se qualcuno volesse contattarmi, chieda alla Redazione come farlo.
Se l’umanità non ha memoria, sarà la penna, come sempre, a ricordare uno scenario epocale di morte. Una questione di coscienza, e di alta strategia, componenti di cui la prima, probabilmente scomparsa, la seconda, sicuramente, battuta dall’egoismo e dall’incapacità.
L’osservazione poi… ridotta al proprio giardino.
Peccato.
Grazie.
Anna
X Anna
ciao e benritrovata.
Grazie, Anna, per questo componimento dai toni delicati che narrano di fatti che solo l’efferata crudezza dell’uomo sa mettere in atto. Hai voluto ninnare nella culla dei tuoi versi un piccolo bambino, vittima innocente di un più “grande peccato”, quello contro un’Umanità ormai dissacrata che muore ogni giorno proprio come quando il fratello disse al fratello di andare ai campi.
Io non sono ancora riuscita a scrivere niente… sono ancora bloccata a quelle immagini. Forse il tuo scrivere, mi aiuterà!
Un caro saluto e presto.
Ciao, Lucia
Una poesia che tocca il cuore e che credo non servino parole, perché si commenta da sola.
Grazie Anna per questo bel scritto, che forse nessuno vorrebbe dover scrivere.
Un abbraccio.
Una poesia davvero toccante. Mi sono sentito un uomo perso quando ho visto quel bambino esanime sulla spiaggia. Questa volta non sono riuscito ad esprimermi con la penna: l’hai fatto tu e te ne sono grato Poetessa. Alle tue parole unisco le mie insieme al sincero ringraziamento che meriti! Un carissimo saluto da Nicolas Antares.
Sono sempre i più piccoli e gli indifesi a pagare nelle ingiustizie nelle guerre, quanto è bella questa poesia e quanto e vera, forse è stato sempre così nei secoli, ma ora è amaramente più attuale.
Grazie di questa tua testimonianza, e bellissima poesia, un caro saluto e abbraccio
EMA
E poi ci siamo noi, veri esempi di un mondo che ancora non ci accoglie.
Sovrani del nulla capaci di racchiudere la giornata in un cellulare.
E poi c’è lui.
Il nostro Cristo che muore tutti i giorni su una croce forgiata d’indifferenza, ninnata dal quieto vivere.
Grazie Anna, solo tu potevi raccoglire note cosi alte davani alla sofferenza infinita, di chi al Dio dell’amore ancora non crede.
Osservo quanto accade, queste vicende che fanno da leitmotiv alle nostre vicende. Non so se chi pontifica dall’alto dei ruoli impersonati guarda alla storia, all’etica, all’umanità abbia il senso della misura. Non salvo nessuno, esempi tutti di pressapochismo incosciente.
Neanche io salvo nessuno! Esempi deleteri, quelli a cui siamo costretti ad assistere, specialmente per le giovani menti sulle quali hanno una presa oscura.
Un caro saluto, Anna, e a presto.
Ciao, Lucia