La confusione é la folla che si accalca in coda nei mercati,

sono gli schiamazzi dei bambini che giocano nei cortili.

Ti infastidisce ma non riesci ad eliminarla.

La confusione é il rumore del traffico nelle ore di punta

o la mia scrivania dopo una giornata di lavoro.

Ti segue ovunque ma non ha un nome.

La confusione é il violento scorrere dei pensieri prima di dormire,

é aver detto sinceramente a mia moglie ti amo e ritrovarmi

subito dopo qui a scrivere queste righe. 

La mia confusione é diversa, piacevole. Non voglio allontanarla.

La mia confusione ha un nome!

… il tuo.

 

2 pensiero su “Confusione”
  1. vedo che il tempo non ti aiuta…
    a parte questa battuta, che non è l’oggetto di discussione, secondo il mio modesto parere,
    dovresti imparare a gestire la drammacità del contenuto con pause che, come diceva pantalessia un po’ di tempo fa, nella poesia hanno un senso ed uno scopo.
    il verso poetico troppo lungo riduce il componimento ad una filastrocca, ad una serie di pensierini da scuola elementare, come quelli di sedicenti poeti che appaiono talvolta sul sito e i cui compagnetti di scuola si accodano per l’applauso e per il voto fino a raggiungere vertici impensabili.
    cosa che lascia, però, il tempo che trova.
    prova a dividere ogni verso in due/tre parti a seconda del senso, vedrai che tutto diventa più leggero e musicale.
    ciao
    anna

  2. Io ho trovato questa poesia molto bella. Quando si esprime un sentimento vero non è necessario seguire dei canoni poetici. Le poesie più belle sono quelle scritte di getto, senza starci a pensare su troppo… Ciao
    mARTI

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *