Quando sono nato tutti erano felici, sono stato accolto con grande gioia, tra fuochi d’artificio e tappi di bottiglia.
Ero giovane e forte, sempre presente in ogni attimo del tempo, con il sole e con la pioggia, con il vento e con il gelo.
E mentre crescevo piano, piano, molti mi hanno disprezzato, accusandomi di sventure.
Altri continuavano a credere in me, mi chiamavano incantevole.
Poi all’improvviso mi sono ritrovato vecchio e stanco, ricurvo su me stesso… mi spengo ed esco di scena, in un attimo non ci sono più…
IO sono l’anno vecchio.
E’ il destino dell’anno vecchio, festeggiato, salutato e dimenticato con la venuta del nuovo.
Carino. Ciao. Sandra
speriamo tutti e sempre in qualcosa di nuovo e di meglio.
del resto siamo tutti figli del detto “spes ultima dea”…
ciao e buon anno