Ciao,

Sono a letto da due ore. Avevo un pò di mal di testa… sai, la fame. Non posso far a meno di scrivere, di buttare su carta quello che non posso dirti di persona. Ormai te ne sei andato, ho perso ogni tua traccia, non potrei mai parlarti guardandoti negli occhi.

Ci terrei a raccontarti come stanno procedendo le mie giornate. Ieri è venuta a trovarmi mia sorella. Non so se ti ricordi di lei, l’avrai vista solo un paio di volte. Ha pianto. Si. Mi ha pianto addosso. Mi sono sentita in colpa. Ti chiederai perchè.

Per il resto ho passato la settimana da sola. Stamattina sono uscita per fare due passi. Mi sono seduta sulla banchina del molo, dove ci siamo baciati per la prima volta. Ho passato lì qualche minuto poi sono dovuta rientrare, non ce la facevo a stare in piedi. Buffo, vero? Mi manchi.

Mi sento così cambiata da quando non sei più con me. Quanti anni sono passati? Lo so perfettamente: 4 anni, 3 settimane e 1 giorno.

Sii mio amico. Torna. Ho bisogno di te, e sono troppo fragile per farcela da sola. I medici dicono che se non guarisco morirò presto. Sono sottopeso di 17 kili. Mia sorella si dispera, non trova un terapista abbastanza bravo per guarire la mia mente. Ma per cosa devo guarire? Sono pazza? Io sto bene, benissimo, non ho nessuna intenzione di cambiare.

Prima ti ho raccontato di mia lei. Vuoi sapere perchè piangeva, dunque? Piangeva perchè non le aprivo la porta. Piangeva perchè è dovuta tornare a casa a prendere le chiavi di riserva. Piangeva perchè quando è entrata io mi stavo lavando in una vasca di acqua e sangue. Piangeva perchè il sangue veniva dal mio bacino. Oh, sono stata così fortunata a trovare la vena più grossa. Ma il dolore non mi ha permesso di continuare… quindi eccomi qui. Mia sorella è accanto a me. Dorme. Non vuole lasciarmi sola e non so perchè.

Amore mio, guarda dove sono arrivata. Scrivo lettere che getto dalla finestra, e che volano lontano, verso di te. Non dimenticarti mai di quello che ti dico.

Sei ancora in tempo a tornare da me, ti ho perdonato. Sto bene anche così, ma con te tornerei a vivere.

Ti amo.

 

12 commenti su “Perdonami, se ti penso”
  1. Drammatica e disperata. Spero solo che sia frutto di una fantasia galoppante, se fosse la verità, con la mia età matura e piena di esperienza, ti direi: puoi non credermi, ma nessun uomo può valere fino a questo punto, nessun uomo merita di essere amato in modo così drammatico. Guarisci presto da questa malattia di – L u i -. Combatti per vivere, perché senza di lui puoi sopravvivere appena potrai vedere le cose con gli occhiali giusti.
    ciao. sandra

  2. Che botta! Non posso dire niente, sono senza parole. Spero che sia frutto di una fervida fantasia, perché se fosse tutto vero fa paura.

  3. Beh, spero non sia vero. Comunque, questo lui non merita tutto questo. Non è giusto amare una persona che ti fa soffrire… so che è difficile, però cerca di pensare a lui il meno possibile… e cerca di voler più bene a te stessa.

  4. ho letto i tre testi che hai pubblicato.
    nel primo dici di avere 18 anni.
    nel secondo parli in modo drammatico di un addio tra giovani, cosa abbastanza frequente alla tua età e, ti dirò, anche giusto, perchè quello che una volta si chiamava fidanzamento serviva proprio alla conoscenza reciproca: se non ci si piace ci si lascia.
    comprensibile il dispiacere di chi viene lasciato, ma vergognoso l’eventuale vigliacco ricatto a proseguire il legame da parte di chi non vuole essere lasciato.
    a 18 anni si DEVE guardare avanti e utilizzare l’evento per crescere.
    io, donna, avrei gradito che tu come giovane donna dessi questo messaggio alle altre donne che ti leggono e forse non sanno scrivere con la tua stessa facilità.
    nel terzo scritto, quello qui sopra, ti eserciti nella descrizione dell’ autolesionismo di una donna abbandonata da ben 4 anni 3 settimane ed 1 giorno che chiede al suo ex ( che nel frattempo potrebbe essere partito per le lontane Indie, oppure essersi arruolato nella legione straniera o addirittura, con i tempi che corrono, potrebbe aver cambiato sesso) di ritornare da lei…
    se anche lo scritto è sufficientemente serrato nel ritmo, nel contenuto, per l’incongruenza di base che è al fondo, mi suscita quello stesso commento che il buon Fantozzi dà del film “La corazzata Potiomkin”.
    (per l’ironia che mi caratterizza ti consiglio la visione di entrambi i film….)
    chiedevi suggerimenti e consigli su ciò che scrivi.
    sarò sincera e ti darò un parere, chiaramente mio, personale e criticabilissimo:
    – metti la tua penna a servizio della buona causa.
    – dà della donna, se ne sei capace, un’immagine migliore, non quella della piagnona eterna.
    – prova a prendere in considerazione la funzione propedeutica dell’arte, e quindi della scrittura, e da sola ti risulterà facile la scelta gli argomenti da trattare.
    un abbraccio affettuoso
    anna

  5. Bisogna imparare ad amare se stessi per poter amare gli altri.
    Nessun amore merita la distruzione di noi stessi…… perchè potrebbe non essere “amore”
    Ciao Elisa

  6. grazie anna dei consigli!

    metto in chiaro… questo è un racconto puramente di FANTASIA, anche se purtroppo ispirato a storie che accadono davvero.

    Comunque ho subito un abbandono, che mi ha portato a scrivere “ti perdo nel dolore”, ma che non ha avuto conseguenze diciamo gravi su di me, e ormai sto con chi amo da quasi un anno.

    semplicemente mi piace il genere… e parlare di queste cose, forse come sfogo da qualcosa di represso, non lo so!

  7. grazie a tutte per i commenti… vi rassicurerò dicendo che è una storia puramente inventata??

    anche se ispirata a cose reali.

    L’unico racconto ispirato a ciò che ho passato è “ti perdo nel dolore”. Ma io sto bene, e ormai sto con chi amo, senza sofferenze.

  8. carissima,
    sono contenta di non aver sbagliato il giudizio su di te.
    so che quando uno scrittore tratta un argomento, in modo diretto o indiretto, esso fa parte della sua esperienza e so che poi l’autore lo rielabora e lo riveste della sua fantasia.
    non hai niente di represso, parli solo della cosa che più ti intessa, l’amore….che male c’è?
    se poi ti viene bene scrivere sugli amori tristi, vuol dire che non hai scoperto ancora la tua vis comica…
    prima o poi scoprirai che l’equilibrio tra le due cose sarà divertente e anche utile per i tuoi lettori/ lettrici.
    per quel che mi riguarda desideravo suggerirti di uscire dai soliti schemi argomentativi, percorrendo sentieri nuovi e ponendo anche attenzione al messaggio che vuoi dare o che inevitabilmente finisci per dare.
    sono convinta che sei in grado di farlo.
    nuovamente ciao

    credo che tu sia in grado di farlo

  9. Non voglio essere critica, ma questo racconto non è vissuto (grazie al cielo) e si sente.
    Forse per trattare argomenti così delicati non basta che siano cose che “accadono davvero”.
    Bisogna averli sulla pelle.
    Per questa ragione penso che sarebbe meglio parlare d’altro piuttosto che cimentarsi nella descrizione di simili tragedie. Si rischia di calpestare un’aiuola delicata calzando scarponi pesanti.
    La scrittura in sè è indubbiamente buona. Proprio per questo credo tu possa fare molto meglio dedicandoti ad altri temi. In merito, concordo con Anna.
    Ciao.

  10. migliorerò in futuro… non ho scritto molto in vita mia…! grazie delle critiche, positive o negative che siano!

  11. Il racconto mi è piaciuto anche se per trattare un tema simile secondo me devi spiegare un po’ più cose, resta troppo vago. Tristissimo e pieno di sentimento, molto difficile da scrivere. Hai sicuramente le qualità per scrivere molto e bene.

  12. nella vita nessuno sa come deve reagire davanti alle difficolta* tutti dicono di nn pensare di fare tante altre cose di distrarsi nn e* facile aspettare che passi del tutto pero* la musica ti aiuta sai ti fa sentire tutte l*emozioni ke vuoi tu cerca ti far conto ke questione di tempo ke le cose vuoi o nn vuoi cambiano da sole questo e* vero pensa anke che ci sn persone che muoiono ke stanno male con un destino crudele e* vogliono vivere E* sopravivono davanti a tutto tu puoi trovare la felicita* in ogni momento se solo lo vuoi e* vivere anke per loro per dare significato ha una vita che e* un dono ke semplicemente con un tuo sorriso puoi far nascere la felicita* sei una persona importante lo sei per i tuoi cari lo sei per il mondo lo sei per te stessa.

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