A Lei che fu ed è Madre

di tempi stretti e lunghi

dolce tesoro di solitari cuori

dell’esistenza timida amante

Quesiti mai al vento poneva

scaldava il sole col sorriso acceso

dagli occhi luce la luna le rapiva

Affranta mai si è mostrata

dalla dura sorte sempre si è rialzata

e agli altri teneramente si è donata

Lei era questa, mia madre era Lei

Un canto oggi di gaudio vorrei gridare

per avere anche in terra la festa

che lontano per Lei si vive!

Un commento su “A lei”
  1. Ricordare la propria madre è un po’ come averla accanto e parlarle, è un modo per averla sempre vicino a quel banchetto terrestre a cui lei non appartiene più, ma è anche un modo per comunicare e dire a voce alta la mancanza terribile di ogni partenza.
    Sandra

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