Passeggiavo assorto dentro fasci di luci
respiro breve e intenso e passi scolpiti
guardavo evaporare emozioni come soffumigi
e inerte inondavo il pensiero di ricordi morbosi
Candidi eran i barlumi emanati dagli astri
quasi vento sul collo brividi casti
in mezzo alle foglie raggi lunari
infiltravano baluginii ignari
dello scompiglio che infondevan nei cuori
Di colpo poi scorsi sorpreso
un fulgore accecante sopra il mio capo
era stupenda, mite creatura
era una stella semplice e pura
Greve era il peso del cielo sopra i miei passi
i miei occhi ora erano languidi e rossi
in contrasto era il magnifico infinito
con il lugubre grigio dentro avvertito
Cercai di spostare lo sguardo perso
dall’estasiante spettacolo dinanzi a me apparso
e soffrendo maledii tutto il creato
e urlando squarciai quel velo incantato
oh cara stella ferma i tuoi fasci
esausto e tremante le dissi…..
….stanotte ho paura dei tuoi sentimenti fausti
Veramante molto bella! (scusa se mi permetto, ma, una sola virgola in tutta la poesia??).
Grazia