Di nebbia sottile
il freddo respiro d’autunno
imbambagia il silenzio.
Solo il sussurro del tiglio
ferito, del ramo caduto
che blocca la soglia.
Non apro ai ricordi,
ai muti fantasmi assopiti,
ai sogni smarriti
che bussano lenti.
È ora di solitudine,
è tempo d’ipnotica attesa,
di macerato rancore,
di rassegnato dolore.
Domani chissà,
disciolta la coltre di neve,
lontani i giorni del pianto,
sarà una carezza di sole
a riportare il tepore,
sarà di nuovo un sorriso
a risvegliare
un palpito d’infinito.
E’ tempo di carezza di sole, la neve ha già vissuto i suoi giorni, ora, di nuovo sorriso, è tempo.
Bella.
Sandra
Questa composizione esprime una sensibilità non comune, ci apre a un mondo più intimo, delicato e si conclude con una nota di speranza che non dovrebbe mai mancare nella poesia