Solamente un caso ma,

nel silenzio del buio,

nel riposo notturno

di questa bella Estate,

di nuovo, alle 3:33,

poco prima che l’alba

portasse il nuovo giorno,

la Terra trema forte,

potentissima…

e crea la tragedia.

L’antico Stivale

colpito al cuore.

Intere abitazioni,

montagne di macerie,

sotto, tanti corpi senza vita,

feriti e dispersi.

Creature innocenti,

vecchi, bambini,

intere famiglie.

Si scava, si scava,

anche a mani nude,

fra disperazione,

coraggio e speranza.

È brava questa Italia, brava per la sua generosità,

nei disastri diventa una famiglia,

non è solo una gara di solidarietà,

è umanità,

a volte sopita,

ora, con forza e tenacia

presente come fascio di luce

fra le macerie.

4 pensiero su “L’ora del Diavolo”
  1. Cara Sandra, tutta questa bella poesia, dal titolo allo svolgimento sa ben rappresentare la tragedia avvenuta, mi hai molto commosso, puntualmente brava e incisiva.
    Ancora grazie della tua arte nello scrivere che ci racconta la vita e la morte, attorno a noi.
    Ti abbraccio con grande affetto
    EMA

  2. X ema
    Grazie carissima del tuo apprezzamento. La vita continua nonostante le macerie. Si può ricostruire ma non restituire la vita, ma è necessario andare avanti. Dinanzi a questi disastri l’umanità rinasce alla grande e si vede il vero volto dell’uomo. Tuttavia, sarebbe necessario la visione di un Paese unito con forza senza aspettare il risorgere dell’umanità attraverso gli eventi catastrofici, a mio avviso.
    Un abbraccio.
    Sandra

  3. Stiamo facendo abitudine a tutto, perfino al terremoto.
    Scossa violenta della Madre Terra che ci ricorda la nostra precarietà.
    Forse, prima o poi, capiremo….

  4. x Anna Maria Folchini Stabile

    E’ tanto che Madre Terra manda i segnali…. sono questi ignorati dagli umani…. ma sono solo loro, cioè noi, i primi responsabili dei danni. Speriamo nell’ascolto e nel provvedimento.
    Grazie.
    Sandra

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