Piove.
Guardo fuori, io dentro la mia casa, nella stanza che amo e mi rappresenta, guardo gli alberi innalzarsi al cielo plumbeo in questa giornata d’inverno, guardo i rami spogli gocciolare lacrime di pioggia, un aereo che passa, che porta qualcuno in luoghi lontani, chissà dove, chissà quanto distanti.
E come guardiani e sentinelle, palazzi di cemento diversi ed uguali, luci ed occhi di mille finestre, sembrano spiare la mia intimità, il mio angolo di mondo.
Guardo fuori ed ascolto i rumori, di selciato bagnato, delle auto passare, di fugaci schiamazzi giovanili e poi di nuovo il silenzio, la tranquillità di un giorno di festa.
Seduta a scrivere pensieri, mentre piove e fa freddo fuori, nel calore delle cose a me più care, guardo dentro, dentro di me e nella mia stanza, tappezzata di colori scarabocchiati su tele, paesaggi, nature morte, disegni astratti e giocosi che le mie mani hanno tracciato nei giorni passati, lasciando il segno dei miei umori, delle mie fantasie, dell’emozioni del giorno.
Tappezzate ne sono le pareti, e tra le tele, momenti di vita, di viaggi, di luoghi, ritratti su foto a colori e in bianco e nero, a ricordare il passato.
E senza voltarmi, nell’angolo più lontano da dove mi trovo, il fruscio dell’acqua a ricordarmi gli oranda ed i piccoli pesci di lago, nel grande acquario, giocare e rincorrersi tra sassi, muschi, alghe e vecchi tronchi di bonsai.
Sul divano di pelle marrone, un pile colorato protegge e riscalda il gatto di casa, Gheo, re sornione e imbellettato dal suo manto bianco e rosso, con accanto la piccola Zoe, nuovo membro di famiglia, meticcia nera di due mesi, che rallegra i miei giorni e distrugge la casa.
E ancora qua e là il verde delle piante a ricordarmi la natura, ad ossigenare l’aria, a creare un giardino tra le mura di un appartamento.
Ed i libri sparsi, disordinati e in doppia fila, sul tavolo accatastati, stretti l’un altro in una libreria ormai troppo piccola.
Ci trovi le letture a me più care, Niccolò Ammaniti, Jung, Muriel Barbery, Anna Freud, Voltaire, Fred Uhlman, e ancora la Divina commedia, l’antologia di filosofia, ricette culinarie e giardinaggio.
Una voce calda echeggia tra le mura, mentre scrivo queste quattro righe, la voce della persona a me più cara e più vicina, il mio compagno di vita, Francesco che studia. Francesco che mi scalda e mi ha regalato questo angolo di paradiso.
Guardo fuori e penso.
Alla donna vestita di poveri stracci, sudicia e infreddolita dal gelo dell’inverno, coperta da abiti leggeri e ormai lisi dal tempo, che siede all’angolo della strada su vecchi cartoni abbandonati.
Alla donna dallo sguardo vuoto e triste che tiene tra le braccia una bimba dagli occhi neri ed i riccioli biondi, incollati dal vento e dal freddo, col naso rosso, ferito e bagnato di male e di dolore.
Penso a quella donna, al tendere della sua mano, al bicchierino di gelato vuoto, o a qualche spicciolo che li è stato gettato.
Penso alla sua vita, quando non è lì in quell’angolo di strada.
A dove si rintana nelle notti buie, se ha qualcuno che la ama, ai suoi desideri, alle sue paure, ai suoi giorni futuri.
Penso alla sua disperazione, alla sua solitudine, al suo destino e a quello di una creatura che è ancora ignara della vita, ma che già né sopporta tutto il peso e la miseria.
Penso alla vita, al caso, al destino.
Penso all’ingiustizia, all’ingratitudine, all’irriconoscenza.
Penso alla fortuna, alla mia fortuna di essere nata nel posto giusto, al momento giusto.
Non c’è un motivo di differenza, non ci sono meriti da attribuire, né glorie da riconoscere, né capacità, né tenacia, né volontà, né pregi speciali.
Tra me e quella donna, tra me e quella bimba c’è solo la sorte e la durezza della vita.
Penso al mistero della vita, alla nascita e alla morte.
Penso alla vita dopo questa vita, e se ci sarà vita ancora…….. penso…. quale sarà il mio posto?
il tuo è un modo di raccontare e raccontarti semplice , delicato, concreto, scorrevole ed immediatamente coinvolgente.
mi piace leggerti per la tua calda umanità, per la ricca gamma di sentimenti che esprimi e per la ricchezza d’animo che lasci sottindendere.
ciao
Grazie Anna…il tuo commento mi ha profondamente commosso!
Elisa
Mi é piaciuto tutto il tuo racconto. Mi é piaciuta la tua casa, i tuoi quadri, i tuoi animali, i tuoi pensieri, e il tuo animo sensibile e generoso. Fortuna per chi ti trova o ti ha già trovata.
Brava. sandra
Mi é piaciuto tanto, bello, pieno di dettagli ben descritti. È stato un piacere leggerlo, un bacio. Tilly.
Grazie Sandra, Grazie Tilly….
il vostro commento per me assume un valore di notevole importanza, perchè leggendovi penso siate entrambe donne davvero speciali!
Elisa
E’ sempre un piacere leggere i tuoi scritti, piace molto anche a me, il tuo modo di raccontare e raccontarti, sei veramente molto brava.
Un abbraccio… Grazia