Vivevo in un castello.

Non era mio,

ma con la mamma

stendevo ad asciugare la

biancheria, lassù, nella torre altissima.

Per l’Epifania la mamma

usava il camino per la stesa dei giochi

e dei dolci.

Ennio, il bambino del vicino aiutava e alla fine

per premio prendeva un dolcino.

Il castello era stato un convento.

La torre è sempre là, smerigliata e austera

su pietra Toscana,

e quando passo,

se chiudo gli occhi,

sento ancora il cicalio

della piazza di fronte.

Immagini , colori e suoni,

ginocchi sbucciati,

biciclette dalle ruote bucate,

zuffe e risate,

vivevamo così  ogni stagione

crescendo in fantasia e allegria.

Si, Piazza Gualfredotto da Milano,

ancora là, fra macchine e motorini

oggi senza urla sguaiate di bambini né madri vigili alle finestre

in quella antica Firenze artigiana e bottegaia

dove sono cresciuta

e di cui molto mi appartiene.

9 pensiero su “Il castello”
  1. Uno spaccato di vita semplice e spensierata, di un tempo dove la quotidianità nella sua essenzialità è pura magia. Grazie per questi versi che fanno respirare e sognare e per la condivisione di un ricordo così poetico e bello.

  2. x greta 28

    Grazie, Greta. Se chiudo gli occhi, rivedo e sento quella magia che mi appartiene le cui radici sono talmente profonde da aver fortificato corpo, anima e mi fanno dire… grazie Vita.
    Sandra

  3. La storia di un’infanzia felice.
    Cosa c’è di meglio che poter dire di aver avuto un’infanzia felice?
    Niente è meglio, perchè da quei sereni ricordi scaturisce la persona che sei.
    Un abbraccio!!!

  4. X Anna
    Sì, un’infanzia felice che ho cercato di trasmettere anche a chi ho generato. Anche lui, pur in tempi diversi, ha vissuto la vita di quartiere e ancora oggi ha amici fraterni che vanno oltre i legami di sangue. Nascere in un luogo piuttosto che in altro…
    Grazie, Anna.
    Sandra

  5. Favolosa!!! Non ho avuto la fortuna di crescere in un mondo di una tal bellezza, ma grazie a te ne ho vissuto un piccolo momento.
    AUGURI di BUONE FESTE a tutti un grosso abbraccio, a risentirci presto
    EMA

  6. x ema
    Un mondo semplice, quello fra gli anni ’50 e inizio ’60, ma talmente ricco di sentimenti e di umanità che mi ha forgiata e mi ha accompagnata in altro secolo.
    Grazie!
    Sandra

  7. Una significativa e meravigliosa opera, grazie Sandra! Un abbraccio.

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