“Posso farmi un giretto da solo?”
“Certo, vai pure!”
Mi incamminai lentamente lontano dai miei genitori, in direzione delle montagne russe. Sarebbe stato stupido fare la fila con loro, perché ci sarei salito solo io… Tanto valeva andare per conto mio e lasciarli visitare altre attrazioni. C’era un caldo afoso, e un bella rinfrescatina sotto i vaporizzatori era proprio quello che ci voleva. Le goccioline si posavano delicatamente su tutto il corpo, e sui capelli davano l’idea di un alone bianco…
Iniziai quindi a fare la fila, osservando impaziente le persone che volteggiavano in aria, urlando tutta la loro gioia per quella scarica adrenalinica, mentre le rotaie sferragliavano sotto di loro. Dopo circa quaranta minuti venne finalmente il mio turno. Mi sedetti in seconda fila, e cominciai la lenta salita… Arrivato in cima sentii un nodo alla gola, e iniziando a precipitare urlai con tutta la mia forza… Mi sentivo il petto svuotato, i capelli che svolazzavano dietro la testa, la pelle schiaffeggiata dall’aria, gli occhi che bruciavano… Senza che me ne rendessi conto il giro era finito… La fila era stata lunga, ma ne era valsa la pena.
Mi allontanai ancora un po’ barcollante ma col sorriso e l’espressione ancora un po’ spaventata stampata in volto.
Fu allora che la vidi.
Come poteva essere? Era proprio lei? Uno scherzo del destino? O una punizione del destino? Mi avvicinai lentamente.
“Egregia…”
“Oh! Guarda un po’… I casi del destino!”
“Vero? Comunque… Sei da sola?”
“No no, c’è anche Paolo.”
Normalmente sarei stato invaso dalla rabbia, ma sapevo che Paolo era suo cugino.
“Ah, e dov’è?”
“Ah è andato in bagno, lo sto aspettando… Eccolo!”
“Ciao Paolo!”
“Heilà ciao, che sorpresa!”
“Già…”
“Beh, ci vediamo… Ciao.”
Mi allontanai, senza neanche sapere perché. Svoltai l’angolo, e sentii una mano che mi toccava la spalla. Mi girai e qualcuno mi stampò un bacio in bocca… Feci appena in tempo ad accorgermi che era proprio lei, a sentire dentro di me qualcosa esplodere, a sentirmi la persona più felice della terra, che mi svegliai.

Quella mattina ero decisamente di cattivo umore. Quel bel sogno non aveva fatto altro che farmi star male ulteriormente. Se fosse stato vero… Se non fosse stato solo un sogno… Sarebbe stato il più bel giorno della mia vita! Com’è possibile che tra tutte le ragazze di questo mondo quelle rare volte che mi innamoro di qualcuna, essa sia l’ultima persona che potrei permettermi? E inoltre me la trovo sempre sotto gli occhi, come se non stessi male abbastanza, come se il cielo facesse di tutto per farmi star male.
È straziante avere una persona sempre accanto a te, una persona per cui daresti la vita, una persona che nemmeno ti vede, nonostante tutti i tuoi sforzi. E continui a rimanere da solo, e a rifiutare le richieste di persone che stanno male per colpa tua, come tu stai male per colpa di altre. Ma il tempo mi darà modo di riscattarmi, di godermi tutto ciò che il destino ha da offrirmi; verrà il tempo in cui il fato pagherà per tutto quello che mi ha fatto star male; verrà il giorno in cui sarò finalmente felice, un giorno in cui non desidererò altro che vivere, che continuare lasciando le cose come stanno. E se questo giorno non arriverà morirò infelice, con un dito puntato verso il cielo, con un gesto di accusa verso qualcosa, o qualcuno, che non dà ai suoi figli la felicità che meriterebbero.

 

2 pensiero su “Solo un sogno…”
  1. ….però!….
    non sapevo che i bambini a Gardaland o a Disneyworld corressero simili rischi…….
    mi permetto di ricordare sull’uso dei pronomi soggetto che:
    -egli si usa per l’uomo,
    -ella si usa per la donna
    -essa/esso per il cane e simili
    circa tutto il racconto, non è un po’ estremo, prendersela così per un amore non corrisposto?
    altrimenti non si spiega perchè “non mi posso permettere” le ragazze desiderate.
    non tu, naturalmente, l’io narrante che forse trascura qualche particolare nella narrazione.
    è vero che lo scrittore deve saper “tagliare ” le parti inutili, ma forse qualche passaggio in più non avrebbe guastato in un racconto che può essere di simpatica lettura.

  2. Carissimo, ti porto a conoscenza di questa cosa:
    non sei né il primo, né tantomeno l’ultimo ad avere amori a senso unico. Fanno male, ma fanno pure crescere ed appartengono per sempre ad un pezzetto del nostro cuore, voglio dire, ci fanno compagnia con l’avanzare degli anni.
    Quel qualcuno o qualcosa che accusi, non centra proprio niente. Fidati.
    Ciao. sandra

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