Sento ancora il sapore dell’inferno
Di quei giorni in mezzo al mare
Quando ad ogni tua parola morivo
E morivo mille volte e mille volte ancora
E non la smettevo mai di tremare
Quando tutto iniziò a finire
Ma non lo volli vedere
Non lo volli nemmeno a me dire…
La rabbia monta come la spuma
Quando bolle l’acqua e scoperchia la pentola…
In questo mondo di merda,
Cosa conta che io vinca o che io perda?
Se non posso godere più del tuo sorriso?
Se non posso sentire più il tuo profumo?
Se non posso più passare le notti a contare i tuoi nei,
Mentre tu ignara mi dormi accanto?
In questo mondo di merda,
Cosa conta che io vinca o che io perda?
Se non avrò più il cuore aperto?
Se non avrò più il coraggio balzano
Di chi s’innamora e vola come gabbiano?
E sa librare alto sul mare
Sorretto dall’alito di brezza salmastro,
E fiero e folle ignora il possibile disastro?
Cosa conta?
Cosa!
Giuseppantonio Caruso
Credo che conti stare nelle cose, starci in modo pieno, non si vince e non si perde……. si ama e si soffre.
Bella la tua poesia
Elisa
A volte si amano delle coseo delle persone che non possono capirci ed allora è giusto così. Ti consiglierei di abolire parole tipo me… -la volgarità ha poco poesia- ed attento anche a: Mentre tu ignara mi dormi accanto? era meglio dire mi dormivi accanto ti pare? Ciao….
Ops, hai ragione, mea culpa Laerte….:)
Grazie per il commento Elisa, Grazie