La divina cetra
che il feroce Cerbero placò,
schiavo rese di Ade il volere,
sovvertì la regola di Thanatos,
nulla poté quando il cantore,
vittima della sua stessa gioia,
troppo presto si voltò.
Euridice amata, persa e riconquistata;
il suo bel volto dissolto dalle ombre.
La perse per sempre,
rapita per un odioso patto.
E non ci fu più un domani, se non l’ultimo,
che avesse senso di esser vissuto.
Succede nella vita, succede.
Grazie.
Sandra
Triste e romantica. Povero Orfeo. Ottenne con la sua dolcezza quello che nessun eroe… violento… avrebbe ottenuto. Ma nessuno sfugge al proprio destino
Eh già. Però se la giocò fino all’ultimo.