Sai, non ho mai scritto in versi
lo faccio per te la prima volta
lo faccio troppo tardi perchè non puoi più leggermi.

Adesso ha tutto un po’ meno senso
il pensiero di non rivederti mi sfiora,
ancora non mi raggiunge anche se non sto scappando.

Aspetto il momento in cui capirò bene quello che ho già accettato
ora che conosco bene la vita e so che la morte la corona.
La tua morte è stata bella, mi ha lasciato un sapore dolce.

Allora perchè continuo ad avere freddo?
Come mai ogni cosa mi fa paura e mi sento stanca ogni istante?
Ho tanta paura di questa forza, della scorza dura, metallica che mi stacca dagli altri.

Loro piangono, mi cercano e si sfogano.
Io li aiuto, faccio bene, vero?
L’unico con cui non parlo sta di sicuro male come me,
ci unisce un filo naturale, lo sento anche se è lontano.

Mi manchi.

Piangere fa bene, lo so.
Fa bene anche parlare,
ma con chi?
Troppo facile lamentarsi per un amore finito o un periodo difficile.
Facile perchè tutti condividono e consigliano.

Ora nessuno consiglia.
Pochi sanno e ancora meno capiscono.
Sono momenti naturali, vanno affrontati.
Tutti sono stati soli e fa bene,
vorrei non esserlo ora.
Speravo, da egoista, che avrei colto l’occasione per dare sfogo a tutto quanto.
Farmi abbracciare per una volta e mandare giù il fiume.
AL CONTRARIO RIDO.

Ieri poi, il colmo.
Ho dovuto recitare e rivivere i tuoi ultimi momenti.
Chi me l’ha ordinato non poteva sapere.
Di certo non immaginavo che avrei creato una situazione comica.
Si sono complimentati.

Io non soffro, piccola.
Ho gli occhi di ghiaccio e il freddo dentro alle ossa.
Ridere è una fatica.
Per dormire sono troppo stanca
e per la prima volta non mi sento nemmeno di amare.

Di questo ti ringrazio, mi risparmi un’umiliazione continua.
Dicono “sfogati”, però con chi?
Una persona con cui mi sfogavo, pur in silenzio eri tu.
Farlo davanti alla croce di legno marroncino, quella di compensato che mettono per i primi mesi mi sembra sciocco.
Oltretutto è anche lontana.

Perchè non mi devasta?
Pensavo avrei sofferto a lungo,
pianto ogni ora e invece sono solo andata avanti.

Sei stata così unica e buona da migliorarci tutti.
Tu che stavi in un tuo piccolo regno.
Fiore in un mondo di fiori.
Amavi i gerani, sulle piante tutto il tuo amore
sotto forma d’acqua
acqua a litri anche su piante che non bevono
con te non si secccavano mai.
Incredibile.

Con te Einstein avrebbe gettato la spugna.
Demolivi ogni ragionamento.
Usavi il progresso ma non lo volevi dentro.
Dentro sei rimasta la bimba di campagna
con le sue sorelle,
il lavoro,
l’amore,
i sacrifici,
le melanzane alla parmigiana
e le tagliatelle tagliate alla buona.

Mi mancherai tanto,
te lo detto
“Ti voglio bene”.
Ho pianto
non volevo, non davanti a te
che ci hai dato due giorni per salutarti.
Ti è scesa una lacrima lungo la guancia.
L’ho raccolta.
Di sicuro un caso,
non potevi sentire,
ma mi fa bene pensare che ti mancherò.

Un’ultima cosa.
Grazie.
Grazie di cosa non so dirlo.
Se per le tabelline, perchè mi hai aiutato sempre,
lasciato libera di fare quello che volevo,
capito in ogni istante senza mai chiedere.
Tu sapevi che non mi piace aprirmi
e gli altri credono sia chiacchierona.
Forse grazie per aver riempito la mia infanzia di giochi,
perchè non mi lasciavi mai sola,
grazie perchè ti sei fidata del mio appoggio.
Grazie per le risate,
perchè se ti prendevo in giro non ti offendevi
anche se eri delicata.
Delicata ma forte.
Soprattutto grazie perchè da te ho capito tutto.

Al tuo posto non c’è il vuoto.
Al tuo posto ci sei ancora tu, anche se non ti posso telefonare
e se mi sento giù la frittatina devo farmela da sola.

Ti voglio bene.

Sono come te,
metto il rossetto per andare a cena
e senza orecchini non posso stare.
Se da lassù mi puoi vedere,
cercherò di non farti vedere troppe cose spiacevoli
ma qualcuna la dovrai sopportare.
Spero solo che mi amerai lo stesso.
Per sempre.

 

6 pensiero su “Il dolore mi accompagna ma non mi raggiunge”
  1. Claudia la vita fa male, questa è una verità a cui nessuno possiamo sottrarci. L’importante è trovare la forza per dire ‘ti voglio bene’, almeno una volta. Penso che in questo sei riuscita e se no, lo hai fatto con questa splendida poesia. In te c’è tanta forza e rabbia, lo si avverte dai tuoi versi. Ma anche una consapevolezza che denota ‘animo’. Brava.

  2. Molto bella, ho pianto perché so che cosa sono le perdite gravi e tutte le volte mi immedesimo.
    Sicuramente la morte é l’unica cosa giusta perché tocca a tutti, ma nessuno vuole sentire la sua mano fredda sulla propria spalla.
    Ciao. Sandra

  3. Ho sorriso e pianto. Ognuno reagisce a suo modo al dolore, il tuo modo mi piace. Un bacio. Tilly.

  4. è bellissima la tua poesia ed hai anche ragione. La perdita di qualcuno è la cosa più atroce ma allo stesso tempo è inutile distruggersi, ci resta solo da mantenere vivo il loro ricordo di quanto ci hanno dato, perchè no continuare a parlare con loro sperando di essere ascoltati……..

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