Forse ci incontreremo ancora

quando altri dolori avranno cancellato altri amori.

Ci guarderemo estranei

e non ci riconosceremo più.

Ma forse non ci ritroveremo

e non ritornerà più nessun domani per noi.

Tu non saprai mai quanto ho sofferto per te.

Intanto te ne vai

e la mia vita diventa un deserto.

Ma ovunque tu sia,

qualunque cosa accada,

chiunque prenda il mio posto,

sappi che il mio cuore non ti ha detto addio.

Il tormento rimarrà a farmi compagnia,

nessuno me lo potrà rubare.

Ma noi ci rivedremo.

Arrivederci.

3 pensiero su “Arrivederci”
  1. Bellissima. Sono tutte struggenti le tue poesie (a parte l’Ode alla Nutella, che mi ha fatto morire dal ridere).
    Mi fai pensare. E penso a quanto ancora oggi io voglia credere nel principe azzurro. Quello che nel momento in cui partirà, già vorrà tornare (e non sono più una ragazzina. Non anagraficamente, almeno).
    Quello che mi riempirà di cose semplici, forse sciocche, ma che mi faranno sorridere di gioia.
    Quello che non potrà mai farmi del male, nemmeno quando litigheremo. Che non riuscirà mai a colpirmi, nemmeno a parole. Perché colpirebbe se stesso.
    Spero di riuscire a riconoscerlo, se arriverà.
    In quel momento, non avrò più alcun “arrivederci” da dispensare. Avrò solo qualche “grazie che te ne sei andato”.
    E’ lo stesso augurio che faccio a te, se lo accetti.

  2. Che voglia di ridere per cose semplici e sciocche… forse tornando bambina?

  3. Bambina non necessariamente. Chiudere un attimo gli occhi e tornare ragazza però sì, potrebbe essere bello.
    Poi riaprirli, e scoprire che è bello pure oggi.
    Scoprire che ridere di cose semplici e sciocche si può. Questo vorrei che fosse vero.

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