Come in ogni ambito lavorativo, di vita, di esperienze e di rapporti, anche la scrittura e l’editoria hanno luci e ombre.
Non è molto tempo che mi dedico all’esperienza di condividere con le mie socie il ruolo dell’editore rappresentando anche legalmente una casa editrice, ma ho da sempre, fin da quando ho imparato a leggere, un profondo rapporto con la scrittura, altrui e mia.
Sette o otto anni fa ero reduce da un’infelice esperienza di autrice, vincitrice di un primo premio internazionale in cui avevo visto svanire il cospicuo corrispettivo in denaro a opera dell’editore dichiaratosi, durante la cerimonia di premiazione, derubato proprio quel mattino stesso e quindi impossibilitato a consegnare la cifra stabilita che mi avrebbe, però, fatto avere al più presto.
Non vidi denaro e ricevetti, invece, un’esosa proposta editoriale da prendere o lasciare.
Tenni le mie migliaia (parecchie) di euro per me, lasciai il desso al suo destino e mi misi a studiare tutta la normativa inerente all’editoria e al modo in cui partendo da un’associazione fosse possibile per me e per altri che condividevano uguali ideali, arrivare a pubblicare e distribuire libri in modo onesto e competitivo.
Non è stata una cosa semplice, ma con le amiche scrittrici Sandra Carresi, Paola Surano e la grafica Laura Dalzini, ognuna competente professionalmente nel proprio campo, abbiamo dato il via all’avventura dell’Associazione Culturale TraccePerLaMeta e di TraccePerLaMeta Edizioni che ha permesso a molti altri soci di pubblicare le loro opere, spesso opere prime, con la sicurezza di poter dire di appartenere a un’associazione pronta a tutelare i loro diritti e con una casa editrice seria e valida.
La nostra associazione è cresciuta nel tempo e, senza soffermarmi su tutte le finalità di impegno culturale e sociale che negli anni abbiamo realizzato, possiamo dire che festeggiamo questo nostro quinto anno dalla fondazione con la grande soddisfazione per quanto abbiamo promosso e portato a termine finora.
Però oggi 23 marzo 2017 con nostro immenso dispiacere uno dei nostri soci onorari e più rappresentativi ci ha lasciati: Cino Tortorella, mostro sacro della storia della televisione italiana pubblica e privata, attore, regista, autore, talent scout, scrittore, giornalista, persona colta a tutto tondo, raffinato cultore della cucina italiana, amico di tutti coloro che contano e rappresentano la cultura italiana della seconda metà del Novecento e di questi primi anni del Duemila.
Lo abbiamo conosciuto al Salone di Torino 2016, ospite di altro editore che gli aveva preparato una bozza di quella che doveva essere la sua autobiografia; ma bozza, appunto, un libro stampato proprio per il Salone, frettolosamente e bisognoso di revisione totale e integrazioni cospicue prima di arrivare al fatidico “Si stampi!”.
Eppure anche un personaggio del suo calibro forse perché anziano, forse perché di suo amabile, gentile e disponibile, può incappare nel rischio di non far valere la sua opinione e ritrovarsi alla vigilia di importanti trasmissioni televisive impossibilitato a presentare il libro in cui ha raccontato la storia della sua vita, una vita eccezionale, nella forma e con le caratteristiche che ha in mente.
Ed ecco così la telefonata, consigliata da amici comuni, e la richiesta di pubblicazione, previa sistemazione del testo secondo intenti precisi che non era riuscito a far valere nella stesura della bozza precedente, nonché la disponibilità a fare tutto in tempi rapidissimi, perché la stagione televisiva incombe.
Come rispondere, noi piccoli editori, se non affermativamente dopo aver accertato che l’autore è nei suoi pieni diritti?
Ma ciò che all’inizio sembra solo una grande opportunità, si rivela subito dopo come l’incontro con un uomo eccezionale, con il depositario di un’esperienza unica, con colui che ha incarnato l’immaginario di generazioni di italiani.
E man mano che il libro prende forma e Laura impagina con la sua consueta attenzione, mentre le pagine raccontano la storia della sua vita insieme alle fotografie numerosissime che documentano incontri suoi personali o le sue trasmissioni televisive, ecco l’uomo che racconta dei suoi figli, dell’affetto che lo lega alla sua famiglia, della sua mamma giovanissima e vedova che si è sacrificata per farlo studiare nonostante le ristrettezze familiari. Non mancano gli aneddoti su Umberto Eco, amico di una vita e morto poco prima di aver completato la prefazione al libro, di Aldo Fabrizi che gli aveva insegnato a mangiar in modo sano, altrimenti la gente di spettacolo, sballottata sempre lontana da casa, è destinata a finir male: e di qui i suoi racconti sulla sua passione per la cucina e la sua frequentazione dei grandi cuochi stellati e in particolare del suo grande amico Gualtiero Marchesi o l’interesse per Carnaroli e la storia di quel tipo di riso.
Superata la timidezza iniziale, avevo cominciato a telefonare periodicamente a Cino che mi rispondeva sempre con gentilezza ed entusiasmo, per coordinare le attività di promozione del suo libro pubblicato da TraccePerLaMeta Edizioni col titolo “C’è vita dopo la vita. Non abbiate paura” a cui lui teneva moltissimo e che per noi era, ed è, fonte di orgoglio per essere riuscite a soddisfare al meglio il suo desiderio.
Era dinamico, lucidissimo e molto attivo per i suoi quasi novant’anni; mi piaceva chiacchierare con lui, perché ne ammiravo la voglia di vivere, la gentilezza e la signorilità.
Ora se ne è andato e desidero concludere questo mio ricordo su di lui con le parole con cui Cino Tortorella conclude la sua autobiografia: “So che quando il mio cuore cesserà di battere per sempre, non sarò solo e non tutto finirà; so che ad attendermi ci sarà mia madre, Vincenzina, papà e Mariele e tutte le persone che hanno allietato la mia vita. So che rivedrò Karol Wojtyla e sono certo che se c’è una strada per arrivare al suo Dio, che è anche quello di mia madre, saranno loro a indicarmela”.

4 pensiero su “Cino Tortorella, il Mago Zurlì…”
  1. Grazie Anna per questa tua scrittura che è e rimane un ricordo a testimonianza di un Uomo che attraversando due secoli ha fatto la storia della TV e che noi, appunto, dell’altro secolo, ricordiamo con affetto nei nostri antichi pomeriggi allegri fra le pause dei compiti scolastici.
    Nessuno rimane sulla terra e i suoi quasi 90 anni sono un’età accettabile per una vita di affetti, lavorativa, delusioni, tristezze e anche in fondo, di solitudine, ma, si sa, le partenze fanno sempre male. Auguriamoci che oggi Cino sia già fra i suoi cari e che ogni delusione sia all’ombra di qualche prato celeste.
    Auguriamoci tante letture del suo libro, per tutti coloro che, credenti, incuriositi, affamati di sapere, siano consapevoli dell’esperienza di Cino raccontata con tutti i dettagli in quella speranza del – dopo – a cui tutti aneliamo conoscenza.
    Come sempre, grazie.
    Un caro saluto.
    Sandra

  2. Una gran bella storia anna, e una gran persona Cino rimasto nel cuore di tantissime persone. Complimenti per la tua attività!

  3. Grazie!
    Cino Tortorella, un personaggio di grande fama e nella vita privata una persona perbene.
    Una perdita per tutti.
    a.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *