Un battello arriva
le persone si urtano per scendere,
tutti uguali, per un momento,
nell’affrontare lo stesso gradone.
Donne, anziani, uomini d’affari,
per ognuno di loro c’è quel gradone.

Doppiopetto e burqa, fianco a fianco,
mentre il sole scivola dietro agli alberi;
le differenze si spengono
in un movimento omogeneo,
spinte via dal vento
che soffia di continuo.

Alcuni ragazzi si fermano,
riempiono le panchine antistanti,
confondono i rumori del porto
con il suono delle loro chitarre;
la gente smarrita prosegue
corre a casa a cenare.

Finita la sigaretta
una ragazza getta il mozzicone
che rotola, rotola veloce.
Mentre il cielo è sempre più rosso,
tra i riflessi delle onde,
il batello riparte.

 

2 pensiero su “Battello a Kadıköy”
  1. Grazie mille! Quando capita di fermare queste “istantanee” succede qualcosa di magico.

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