Mi trovo in un Paese che non é il mio. E’ un dopo-cena, il mare é vicino, lo vedo e ne sento il profumo. Le strade sono illuminate ed i negozi tutti aperti, é come un grande mercato. Fiumi di persone entrano ed escono dai negozi, pacchi, pacchetti, allegria, sorrisi, vacanza. Respiro una forte fraganza di cibo, misto fra pesce, carne alla brace, spezie, dolciumi e tabacco, quasi mi gira la testa, fra la confusione e gli aromi. Ad un tratto, qualcosa passa oltre la mia testa; beh, io non sono alta, ma é ugualmente un bel volo senza ali, quello che vedo. E’ un gatto, al quale é stato dato un calcio e scaraventato fuori dal negozio. Ho visto la scena, non mi é piaciuta per niente. Dalla mia bocca é uscito un “No”, fermo, secco, deciso, seguito da uno sguardo di disgusto e disapprovazione. Dall’altra parte, in lingua inglese, con occhi di fuoco, per essermi intromessa, la risposta é stata:
– Signora, é il mio gatto !Il mio gatto….-
Con ciò, l’individuo, intendeva dirmi che gli apparteneva e ne faceva quello che voleva.
Ho risposto sempre con voce ferma, che non andava bene ed ho sostenuto il suo sguardo.
Mi è venuto dietro fiammeggiante ripetendomi in continuazione che era il suo gatto e il suo sguardo era più nero della notte.
Nessuno ha fatto caso alla scena, ed eravamo in tanti.
Ho un’età matura per essere a conoscenza delle nefandezze dell’essere umano. Anche di recente, nel mio civilissimo Paese, succedono tragedie da domandarsi il motivo di un contagio così allargato di follia, egoismo e cattiveria.
Probabilmente non si dà importanza all’esistenza, al rispetto reciproco, e la tolleranza va di moda solo per l’arroganza, la cupidigia e le atrocità. Eppure, basterebbe un minimo di riflessione, per comprendere che la vita si può fermare in qualsiasi momento, anche in uno stato di salute apparentemente ottimo, che niente é eterno. Potremmo avere dei comportamenti più rispettosi verso noi stessi e gli altri, ma, evidentemente, l’intelligenza dell’essere umano non arriva a tanto…
Ribadisco, quello che ho visto mi ha procurato fastidio e disagio, per un gesto spontaneo di cattiva abitudine o di pessimo stile verso creature più deboli. E’ a piccoli passi che impariamo a camminare. L’arroganza, non va fatta passare, mai.
….pensa, cara amica, che c’è anche l’ampia gamma di individui che credono di possedere addirittura altri esseri umani (mogli- una due tre quattro- , amanti- di ogni genere ed età- , figli, schiavi…).
un’isoletta feroce questa Terra…
e c’è chi crede anche di essere nel giusto!
“…Nessuno ha fatto caso alla scena ed eravamo in tanti..” Non ci si indigna piú, l´ingiustizia é tale solo quando ci tocca. Ciao. Tilly
Non è l’intelligenza che manca (secondo il mio punto di vista) è la sensibilità, la tolleranza, la conoscenza e l’amore verso se stessi.
Se ognuno di noi si conoscesse e si amasse di più, non avrebbe bisogno di “sputare aggressività e cattiveria a vuoto”, specialmente sugli esseri più deboli ed indifesi.
C’è da lavorare ……e tanto!
Ciao Elisa
Toccante questo racconto, chi non rispetta se stesso, non può rispettare gli altri…. specie chi è indifeso.
Grazia
ciao Sandra, la tua sensibilità è sempre presente nei tuoi scritti. Vivo con una piccola bolognese di nome Asia, che adoro per i suoi occhi, per il suo silenzio espressivo, per l’amore che mi regala ogni giorno. E’ dolcissima con chiunque. Eppure alcune persone la guardano male quando passeggia con me al guinzaglio, aspettando che faccia qualcosa che possa scatenare il loro cattivo SENTIRE. Nel mondo manca spesso il semplice desiderio di stare in disparte e lasciarsi coccolare dalle cose belle. E gli animali ce ne regalano tantissime, in maniera del tutto gratuita. Chi non è capace di rispettare tutta la loro grandezza, forse merita solo la nostra pena.
Ciao, Mary
E’ mio il gatto è mio, e l’indifferenza della gente, ecco perchè tante volte succedono omicidi, per l’indifferenza del mondo, che ci circonda, quell’uomo è un uomo solo un poveraccio che usa la forza per affermarsi! se solo provassimo un po’ tutti ad ascoltare e ad agire nel modo giusto!