Questi sono tempi in cui i ragazzi stanno seduti, per la maggior parte del loro tempo, davanti al computer e navigano in Internet.

Eppure, passando con la macchina, su una piana soleggiata, dall’erba incolta e quindi piuttosto alta, due ragazzi, facevano volare in alto nel cielo, i loro aquiloni. Subito, mi é venuto in mente, uno degli ultimi libri che ho letto: “Il cacciatore di aquiloni” di Khaled Hosseini, che mi ha regalato delle forti emozioni, lasciandomi qualcosa dentro, come, ad esempio,  la riflessione di quanto sia stata fortunata per essere nata in quella parte del Mondo Occidentale, dove ho potuto vivere  un’adolescenza serena, senza conoscere direttamente, gli orrori della guerra, e le sue terribili conseguenze, diritti, purtroppo violati in altre parti del Cosmo, e per aver avuto, la possibilità, di arrivare a cena, passando prima, per la via della merenda.

E’ in questa analisi, che mi sento, consapevole di avere un’anima che vive, capace di ascoltare e sfuggire ad ogni piccola distrazione, ad apprezzare la mia stessa compagnia, ignorando la solitudine e la monotonia, ad avere equilibrio nel dosare la tolleranza, a non abbracciare il lassismo, ad abattere ogni forma di facile egoismo, dando corpo a voci che non hanno suono, a ricordi lontani ed inafferrabili, rendendo la realtà ancora più energica della fantasia, sorprendendomi incantata alla nascita delle prime foglie verdi delle mie betulle, nate come per incanto, dalla sera alla mattina dopo, o ritrovando il gusto nell’assoparare una fragola, o respirando il sapore antico del primo frappé adolescenziale.

La vita è fatta da tante cose, famiglia, lavoro, problemi che puntualmente cerchiamo di risolvere, malattie, bollette da pagare, ma questa realtà la conosciamo bene, mentre l’altra, quella formata dalla sinfonia di cose semplici, passa inosservata, se non a volte, addirittura dimenticata.

Ecco, per me… sono bastati due ragazzini, con i loro aquiloni, in questo marzo acquoso, un po’ noioso, in una parentesi di giornata di sole, quasi fosse una tregua, a farmi volare, in una strada qualunque, con una semplice Panda, vecchio modello, in un turbine di sentimenti, che mi trasmettano cose belle su cui lavorare. 

 

7 pensiero su “L’aquilone”
  1. non ci fermiamo quasi mai a riflettere su quanto è bella la vita e come un niente possa trasformarla in un incubo.
    diamo sempre tutto per scontato…
    hai mai provato a costruire un aquilone con la carta, le bacchettine di legno e la colla?
    è divertentissimo quasi come farlo volare…

  2. Molto bello; ho letto il libro, ho provato anch´io delle forti emozioni. Bella l´immagine che ti ha portata a questo “racconto”. Brava!

  3. X Anna
    Purtroppo non sono capace di costruire aquiloni, li ho sempre solo guardati. Però, so volare con la testa, anche altissima, l’attenzione maggiore va riservata all’atterraggio, é lì che ci possiamo fare male. Comunque, sono sempre riuscita a curarmi.
    Ciao. Sandra

  4. Attimi…..solo attimi
    eppure intensi e pieni di vita!
    Molto bello
    Elisa

  5. bei pensieri… in effetti riflettendoci tutto scorre anche le emozioni, i pensieri, i ricordi e tutti i momenti belli e meno belli. Fermarli e trascriverli è difficile perchè difficile è esprimere l’uragano di cose che girano velocemente nella nostra testa in un flash.

    Raf

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