L’interrogativo rimane, trito e ritrito che sia…
ma noi due cosa siamo?
Noi che non ci vediamo per mesi e poi è sempre uguale,
che ci fissiamo negli occhi per vederci dentro
e ci si ritrova a ridere seduti in un palco di un parco.
Noi, amici che vorrebbero essere amanti,
ed invece siamo amanti che si comportano da amici,
che l’unica certezza che abbiamo è che sicuramente siamo.
Noi, vibrazioni immaginarie in questo nulla chiamato universo,
fantasie come la bella e la bestia,
creati per strappare sguardi increduli ai passanti.
Il vecchio e la bambina, tu ed io,
a ruoli invertiti tanto non cambia
perché continuiamo comunque a non capire.
E se l’interrogativo non fosse altro che
il semplice significato della parola vivere?
L’interrogativo è sempre: vivere? Certamente sì! In quel cammino di vita a sali e scendi, afferrare ciò che si presenta a far star bene va sempre stretto come un palloncino, attaccarsi al filo e volare alto nel cielo, a ripiombare giù siamo sempre in tempo e che ci sia un materasso!
Sandra
Ti dico il mio pensiero così come mi viene. Da quel che scrivi, siete una cosa bella. Non statevi a chiedere cos’altro siete, e vivetevi questa bellezza così come vi viene. Non negatevi nulla.
Cosa siete lo scoprirete con un sorriso. La vita è bella.