Dove sei?
Corro sotto la pioggia,
divoro i miei giorni senza ricordarli,
aspetto il momento in cui ti sentirò dentro.

Amarti e non poterti avere è stato tremendo,
ogni libro letto negli ultimi mesi è chiazzato di lacrime.
Lacrime dolci e volute.
Meglio piangere perché si ama,
che farlo quando non sappiamo amare.

Sono fuori o forse sogno.
Vedo il Duomo, bello
alto e forte.
Vorrei la sua forza per lasciarmi guardare
senza preoccuparmi di nulla.
Mi piacerebbe salirci, di notte
sentirmi parte di una fantasia gotica e buia,
oppure romantica e pericolosa.
Per ora lo osservo con timore e rispetto
e da sotto gli chiedo come fa.
In che modo riesce a sopportare una vita così lunga,
i restauri dolorosi come operazioni a cuore aperto
e gli sfregi di chi non lo sa apprezzare.
Poi mi sento stupida.
Lui non ha un cuore, per questo sopporta così a lungo.

Dio invece sì che è un mistero.
Lui governa l’eternità, l’ha voluta.
Chissà se gli pesa.
Un cuore dovrà avercelo, Lui
se ci ha fatto a sua immagine e somiglianza.
Di certo soffre, perché molti lo tradiscono
e tanti rifiutano il suo amore.
Mi offendo se qualcuno mi chiama egoista
e lui deve sentirsi dire porco senza motivo.

Se ci ha creato un motivo deve esserci.
Per capirlo ho molto tempo.
Forse non tutta la sabbia della mia clessidra
sarà ruvida e non mi farà sempre male alla pelle.
Forse arriverà della sabbia liscia e setacciata,
morbida come zucchero a velo.
Si poserà sulla mia pelle e l’annuserò.
Così potrò ricordare i miei giorni e non divorarli più.

 

10 commenti su “La sabbia della mia vita”
  1. Ti auguro di trovarla, la sabbia liscia e morbida, ma sai, a volte, per saperla riconoscere, bisogna anche saper sentire male, prtroppo…
    Ciao.
    Sandra

  2. Il Duomo non ha cuore, per questo il tempo non gli pesa.., ma non è forse la peggiore delle punizioni esser condannati all’immobilità..?. Non è forse un’obbiettivo da dimenticare il sopportare lo sguardo, il giudizio altrui?. Esprimere se stessi, essere sinceri, questo solo conta. Dio ci ha creati a sua immagine.., eppure solo noi umani abbiamo bisogno di pensar ciò. Prigionieri di una clessidra che assilla i nostri giorni, il nostro tempo, i nostri anni. Un tempo definito che in realtà è infinito. Nessuna differenza fra il nascere e il morire, comprendere ciò è infrangere quel vetro, proprio quel vetro che sembra tenere in pugno la vita dei più. Vivere liberi, al di fuori delle lancette costruite dagli uomini. Consapevoli di essere solo un granello di polvere, al cospetto del ‘Tempo’. Imputriditi da un ristagno che non trova via, poichè solo la ragione ne domina i confini. La Natura è Dio, L’Infinito è Dio. Tre sole lettere che unite da sempre, erigono muri, insanguinano terre, dividono i popoli. Noi siamo entro questo ciclo naturale che non conosce nè Dei, nè Dio, ma le sole, incommensurabili leggi che mantengono tutto in perfetto, perenne equilibrio. Proprio noi uomini nella nostra stolta presunzione, siamo ciò che di più vicino è il concetto di Dio ed allo stesso tempo proprio ‘noi’, siamo ciò che di più lontano vi è da ‘Dio’, poichè interferiamo volontariamente sugli accadimenti. Prima di noi regnava la pace, prosperavano le foreste, i ghiacci, i mari, il cielo, in ogni dove vi era purezza nella sua massima espressione. Dopo di noi non sò cosa resterà. Ma sono felice di essere un’uomo, in fondo l’unica possibilità per comprendere queste ragioni. Complimenti per la poesia, trasuda umanità nella sua martoriata materialità. E i tanti, troppi dubbi che costellano la vita di ognuno di noi, proprio a causa di ciò.

  3. Grazie per aver letto la mia poesia e anche per gli splendidi auguri che mi fate.

  4. bella come parte. peccato quando arriva a dio, casca il palco. cioè, non ti offendere… parlare di sto dio eventuale, che uno poi ci creda o no, è proprio una cosa di una noia mortale. meglio i tuoi sentimenti, quelli sono dio.

  5. Però i miei sentimenti possono anche includerlo, questo “Dio eventuale”, no?!
    In questo caso è stato così…
    ;-D

  6. grazie claudia, adesso ho capito che avevo torto. tutto è dentro noi stessi, è vero. allora io odio me stesso…. ed è proprio così. forse.

  7. Può succedere di odiarsi, ma se c’è qualcosa da rimproverarsi c’è sempre il modo di migliorarsi giorno dopo giorno. E a guardarsi bene dentro c’è anche qualcosa di cui andare fieri, non essere troppo severo con te stesso!

  8. Siamo sicuri che il Duomo non abbia un’anima? Io credo che sia solo capace di sopportare in fondo tanti anni di storia, perchè è proprio ciò che consideriamo forse più impossibile che è reale.

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