Teste basse
ma, forse,
neanche in ascolto
né in pentimento.
Silenzio suggerito
da un avvocato
mentre una
Donna muore
al ricordo di una violenza lenta,
tremenda, barbara, vile
e vergognosa.
Resta sola,
ha perso la sua libertà mentale,
la pace,
forse un dì la ritroverà.
Rimango perplessa
perché nel silenzio
volevo sentire l’urlo
dei maschi tutti,
volevo udire con tenacia:
“È pesante sentirsi uomo, ora”
Sì, perché le belve non mostrano
false carezze,
hanno solo catene
e restano spietate nelle gabbie.
Grande Sandra, semplice e profonda
È vero. Giustizia ipocrita, intrappolata dai suoi tecnicismi.
Un giudice che è anche uomo, o donna, e che se potesse parlare liberamente, lancerebbe alto quell’urlo. O forse no, perché ci sono anche casi in cui… “se l’è cercata”. Oppure… “è troppo brutta. Chi la violenterebbe?” e tante altre considerazioni, che uccidono; ma mai completamente.
Poi loro. Gli autori. In aula attori di una recita a soggetto, per rosicchiare settimane o mesi di sconto di pena.
E poi, da ultimi, tutti quegli uomini, tantissimi, che mai toccherebbero donna se non con una carezza.
Credo che se dovesse capitarmi una scena del genere, il processo sarebbe per omicidio.
X Ge
Grazie dell’apprezzamento.
Un saluto.
Sandra
X Cadifsultano
Anche per me, se dovesse capitare in famiglia, il processo lo farebbero a me per omicidio.
Grazie. Un saluto.
Sandra
Lacerante! Non mi viene altro.
x Sandra e x Cadifsultano: voi scrivete versi. Spesso dolcissimi. Non vi ci vedo a commettere omicidio. Diventereste come loro (Cadifsultano. Non riesco proprio a immaginarti con spalle da picchiatore)