Il maìtre le aveva sistemate all’american bar dicendogli: “Ragazze, voi due oggi presidiate l’aperitivo. Discrezione e austerità ma con le nostre tre esse.”. Le due ragazze si erano piazzate in controluce davanti a una vetrata 30per30 aperta sulla campagna anonima, avevano sfoderato il loro sorriso professionale e lasciato che lo sguardo naufragasse libero tra le palme della dinner area e le cascatelle dello shop corner. Nella hall, grande e sacra come l’hangar di uno Zeppelin, il maìtre svolazzava con la leggerezza di un ballerino sovrappeso; i suoi passi risuonavano impercettibili insieme alle tre esse recitate a mezza bocca “Smile, Smile, Smile”. Sopra le loro teste incombeva un ipertrofico affresco della città eterna; sopra l’affresco quattro angeli con le trombe in bocca, sopra gli angeli la scritta “In hoc signo vinces” e sopra a tutto e tutti, la rotta di atterraggio su cui planavano gli aerei per Fiumicino. Da quelle fusoliere sarebbero uscite le coppie di mezza età che, perfettamente travestite da giocatori di golf, sciamavano all day long nella hall e nei i campi del Maccarese International Golf Resort.

All’american bar si era fermato un signore anziano, asciutto ed elegante, poi era sopraggiunta una donna molto più giovane di lui, bella e solare. Lei aveva sorriso e lui si era alzato invitandola ad accomodarsi. Avevano ordinano un drink ed intrapreso un dialogo intimo ma indecifrabile per le due ragazze. Una aveva detto sottovoce all’altra:
– Genere commedia all’italiana
L’altra aveva subito risposto:
– Lui anziano e un po’ acciaccato ma sempre un gran signore, gran giocatore, gran farfallone, diciamo tipo De Sica, Vittorio. Lei, sua moglie, giovane e bella, diciamo Stefania Sandrelli dei tempi boni. Ischia, albergo a picco sul mare. Lui ha fatto i fanghi tutto il giorno ed è stremato; lei massaggi, pedicure e maschere ed è inquieta. All’ora di cena, lui affamato la sollecita a scendere mentre lei insoddisfatta cambia mille vestiti e non è mai pronta. “Aspettami al bar, caro, giusto il tempo di un aperitivo”. Lui si rassegna, scende al bar e ordina un “Garibaldi”. Incomincia così un’estenuante attesa. Quando finalmente la vede scendere lui è furibondo mentre lei arriva trafelata e sconvolta ma al tempo stesso vitale, prorompente, splendida. Cosa le sarà successo? Lui è sospettoso ma è talmente soggiogato da quello spettacolo che crolla definitivamente ad un suo inequivocabile cenno di intesa amorosa. Si scopre però che il cenno in realtà lei lo sta mandando all’uomo di fatica dell’albergo che passa proprio in quel momento alle spalle del cornuto. Il marito la bacia e le ordina per drink un “French Connection”. Titolo “Vacanze all’italiana, tutto compreso”.  Fai ora tu quei due che entrano, alla francese.
– Jean Gabin, in tuta da meccanico, beve un Bordeaux ad un bistrot. Sotto l’ascella ha la baguette da portare a casa dove lo attende una moglie bruttina ma fedele. Jean fuma una sigaretta dietro l’altra con l’aria infastidita di chi ne ha viste troppe. Entra Catherine Deneuve, giovane studentessa, algida e irraggiungibile; chiede un’Anisette. Jean emana magnetismo proletario, Catherine repressione borghese. Si guardano intensamente, poi lui spegne la sigaretta, beve l’ultimo goccio e sta per… invece alza le spalle e torna a casa dalla moglie cozza. Catherine forse soffre. Panoramica dei tetti di Parigi, fisarmonica di sottofondo. Titolo “La grande illusione”. Ecco due buoni per un pulp.
– Takeshi Kitano vecchio, lacero e cieco sta seduto con l’espressione imperscrutabile in una bisca del tipo sushi bar al porto. Si spara un sakè dietro l’altro e nonostante la cecità, vince ai dadi sorridendo in modo irritante. Entra Uma Thurman in tutina acetata e ordina un Bloody Mary. Uma è uno schianto e per la prima volta Takeshi perde al gioco. Di punto in bianco dagli scarti del sushi spuntano fuori dei sicari ninja. In un tripudio di schizzi di sangue, Takeshi uccide i sicari, trapassa il proprietario del sushi, fa a dadini i giocatori e sgonfia un pesce palla; tutto con la stessa katana. Quando lui riprende la sua posizione ieratica, Uma indietreggia in attesa dello scontro finale. Questo però avverrà solo nel prossimo film. Titolo “Pulp fish will not finish”. Hai visto i due da reality?
– Mal dei Primitives e l’ultima Miss Padania sorseggiano latte di cocco abbandonati in un’isola caraibica vicino a Ladispoli. Tentano di fare conoscenza perché quella sera devono fare l’amore insieme; per fortuna minaccia pioggia e forse non se ne farà nulla. Titolo “La penisola dei noiosi”. E ora, un bel telegiornale.
– …

Le due ragazze avevano smesso, il presidio era concluso: il signore elegante, la giovane donna, il francofono del Quebec, la biondina, l’impenetrabile coreano, la stangona americana e anche i due inservienti se ne erano andati. Tra un’ora le due amiche sarebbero tornate a casa: doccia veloce, cena frugale, rilettura del corso monografico su Ernst Lubitsch, e finalmente a letto, insieme.

 

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