Come un piccolo pezzetto di stoffa,
casualmente impigliato chissà dove
quasi partecipe di una scelta non sua,
forse tra i rami di un albero
o trattenuto dallo stelo di una rosa
come una piccola bandiera che si muove nel vento.
Come se un piccolo pezzo di stoffa, del colore del cielo,
vivesse solo animato dal vento.
Come se quel vento fossi tu e potessi dargli vita,
come il mare nella sua calma piatta pensa,
la tua mancanza mi lascerebbe inerme, immobile,
in attesa che tutto si muova,
che qualcosa lo animi ancora,
aspetterebbe che tu tornassi.
Dei colori del fuoco sarebbe
quando le parole soffiano come burrasca
e a fatica si sposterebbe
e se esitasse ancora un momento volerebbe via lontano,
forse senza speranze, senza più trovare appiglio
e volare da solo per sempre
spinto dal vento come il passare del tempo.
Dei colori dell’arcobaleno sarebbe,
e vento dolce e gentile e rispettoso di lui
lo farebbe danzare con grazia e dolcezza,
una danza perfetta,
ascoltandolo potresti udire musica
e guardandolo percepire perfezione,
lo vedresti danzare accompagnato
da una danzatrice invisibile
potresti pensare ad un assolo,
ma lui in realtà non sarebbe nulla
senza il suo vento.