Con quell’aria ironica
di chi gioca a scacchi
con se stesso
mi guardi
vestito di parole
impastate di rabbia
che accartoccia
pagine di ricordi
Affamato di tristezza
ti spogli lentamente
ai miei pensieri
alle mie labbra smarrite
su di te
persa tra la tua pelle
orfana di desiderio
trattengo l’anima
adagiata sul tuo fianco
nuvola contaminata
di te
mentre occhi di rugiada
scorticano tenebre
bruciate sulla candela
che si consuma lenta…
mi piace come rendi l’incomprensione d’amore.
anna