Mi chiedo se sia capitato a tutti, almeno una volta nella vita, di trovarsi tra la sera e l’alba dietro ad una finestra a osservare una città che dorme, e di provare questa strana sensazione … quando tutto il tempo sembra essersi fermato tranne te, che attonito lo scruti dall’alto, senza far rumore per la paura di irrompere su quella magia.
E ti ritrovi nelle case di gente sconosciuta, a immaginarne i sogni … ed a scorgere che volto ha chi non sogna più …
Credo che la vera forza dell’universo non sia nel progresso, che velocemente erge progetti sempre nuovi, né nei ritmi frenetici che vedono muovere noi umani in strade così opposte e parallele.
La vera magia è che da sempre, ad un certo momento … tutto si arresta e cala il silenzio.
E in fondo tutti sotto la stessa grande coperta, speranzosi di svegliarci su di un giorno migliore, ci rannicchiamo nel nostro angolo di terra che con la fatica del giorno ci siamo conquistati, in case aperte a spiragli di una luce bianca sempre uguale … perché se è vero che il sole bacia i belli … la luna accarezza davvero tutti.
Accarezza la mia amica Marta, sotto il cielo di Lion, nel suo appartamento universitario che condivide con gente che dopo un anno di convivenza ancora non conosce bene … accarezza chi dorme nella mia vecchia stanza di Arras, quella con le tende rosse che illuminavano le mie mattinate francesi … accarezza Daniela, che per seguire l’amore vive sotto il cielo cupo di Milano e qualche notte anche senza il suo amore accanto …
Accarezza i miei compagni di viaggio, i miei compagni di scuola, persino i miei vecchi amori quelli che hanno accarezzato la mia vita … e accarezza chi per vecchi rancori le nostre mani non sfiorerebbero mai, perché lei, la notte scura … ha il suo animo bianco ed è migliore di noi.
Attraverso fasci di luce orizzontali e paralleli, nati dal puntuale incontro con persiane semichiuse, accarezza chi invece di dormire sogna attraverso le pagine di un libro e chi invece di sognare scrive una canzone che domani farà addormentare qualcuno.
Lei veglia sul mio amore che il mare ha spezzato dalla fatica … accarezza il mio papà che forse stringe la mano di mia madre … accarezza quella casetta sulla spiaggia che accarezza la sabbia … accarezza chi al progresso ancora non crede, sognando il passato … e accarezza i bambini che un giorno si faranno accarezzare senza aver paura delle ombre.
Ed io … stasera sono io ad accarezzare lei, da dietro ad una finestra, sotto il cielo di Taranto.
una riflessione bella e dolce, come una carezza, ispirata forse dalla luna piena in una notte stellata.
brava
ciao
anna
Mi é piaciuta molto per la sua delicatezza, per la sensibilità di pensieri che non sanno di plastica né di grandi firme, ma di semplicità e verità della vita, scritta poi, da una persona giovane, beh, é proprio vero che la speranza é l’ultima a morire…
Brava.
Sandra
Arrivare al cuore di persone che non conosco, e che non mi conoscono … è una bella soddisfazione, finalmente! perchè so che in questi casi non si è tenuti a dispensare complimenti. Questo non vuol dire che non sia aperta anche alle critiche … ma avere qualche certezza in più su quello che mi piace fare è per una ragazza come me … davvero importante. Ciao e grazie.
Ilaria.
Mi hai commosso nel profondo
E’ capitato anche a me, più di una volta di fermarmi ad osservare una città che dorme (in genere quando non mi trovo nella mia) e di ascoltare con la voce del cuore il suo carico inespresso di sogni, attese e speranze. Tutto sembra scorrere veloce alla luce del sole, ma la notte.. beh, la notte porta con sè la magia del “senza tempo”.
Delicato e tenero il fluire della tua scrittura, ho ritrovato qualcosa di me nelle tue parole.