Il mal di gola si insediò nella trachea senza chiedere alcun permesso; era una domenica di maggio, piovoso e triste.
Mal di gola – Bella, la mia trachea, mi hai tenuto alla larga tutto l’inverno, ti sei difesa continuamente, non mi hai mai permesso di entrare, nonostante la mia insistenza e corteggiamenti continui e serrati, ma adesso, appena hai abbassato la guardia, zac, ce l’ho fatta ad entrare e a catturarti. Adesso, cara mia, me ne starò qui un bel po’, a questo calduccio, e siccome sono alquanto malefico ti graffierò e ti farò sentire male.-
Trachea – Maledetto, di tutti i miei amanti noiosi, tu sei veramente il più doloroso ma anche il più antipatico e ti giuro, che combatterò e ti manderò via prima possibile. Non starai a lungo, ti impedirò di raggiungere le mie vie respiratorie, e non oserai toccare neppure le mie corde vocali. Non disfare le valige, perché hai vita breve.-
Per la trachea passarono parecchie pastiglie, liquidi vari, spry, ma il mal di gola era sempre un superbo tiranno, e bivaccava allegramente senza tregua.
La poveretta, iniziava a perdersi d’animo. Attraverso di essa il cibo si rifiutava di essere inghiottito e tornava idietro, con conseguente debolezza e deperimento fisico. Unica nota positiva: non c’erano più eccessi nel mangiare, oltre a risparmiare la voce e a starsene zitta. Ma il pensiero no, quello non era stato attaccato e continuava ad escogitare meccanismi di alta difesa.
Finalmente, dopo una lunga e faticosa settimana di pioggia, il sole fece il suo dovere, ed uscì in tutto il suo splendore! E …beh, sarà anche malato, ma é sempre bello, caldo, affascinante e soprattutto, tanto desiderato…
Tutto si asciugò, i fiori si aprirono al cielo, e la trachea andò al mare. Il profumo di iodio le dette un benessere immediato, si mise vicino ad uno scoglio e respirò, respirò, finché quell’insolente indesiderato uscì come se avesse ricevuto un grosso calcio e fu scaraventato in mare. Che andasse a trovare i pesci…!
Libera e fresca la trachea, continuò a scaldarsi al sole, e mentre una leggera brezza, entrando in punta di piedi, la baciava, disse con voce nitida:
– alla prossima volta, antipatico !-
Tu lo sai che tornerá, vero? E per come lo hai trattato, piú cattivo ed insolente di prima, a me capita sempre cosí. Sembrava una puntata di quel carinissimo cartone che parlava del corpo umano. Brava
Tilly
Deliziosa la contesa tra i due protagonisti!
Parli anche per una che ha trascorso l’inverno in casa, spessissimo a letto e non è riuscita quasi mai a vedere il lato comico della faccenda…
ciao
anna
Peccato parli solo di amanti antipatici?
molto divertente….
Grazia
Domenica sono stato al mare, mi sembra di aver preso un pò di mal di gola.
Possibile sia così inquinato?
Possibile sia il tuo?
Racconti sempre più piacevoli a leggere.
Carino, veramente bello sto racconto umoristico 😉
x serena
grazie dell’apprezzamento.
sandra