Incredibile quanto la gente abbia il timore di restare in casa senza cibo, o meglio senza scorte di cibo.
Così, come accadde nel precedente lookdown, anche adesso, che la Toscana ha cambiato repentinamente colore e si è tinta di rosso, immediatamente ingressi contingenti nei Supermercati, Coop, Conad etc, con lunghe file esterne. Tutti regolarmente distanziati, anche sotto la pioggia con entrate a numero limitato di persone per accedere tra gli scaffali e riempire carrelli stracolmi di tutto e di più.
Sono certa che nelle case, per sfamarsi sia sufficiente molto meno, ma ci deve essere l’abbondanza, sempre.
Eppure nel secolo scorso, io ricordo benissimo, che durante il drammatico periodo dell’Alluvione a Firenze in tutto il palazzo dove io abitavo all’epoca, un palazzetto toscano di tre piani, ci riunimmo tutti al piano alto, cioè il terzo, per stringerci in solidarietà e commentare il fatto, ma almeno il primo giorno combattemmo con la fame, lo so, oggi sembra impossibile, purtroppo, quel giorno, nessuno di noi possedeva in casa un pacchetto di biscotti da condividere o della cioccolata per rendere meno amara la giornata e il dramma. Rammento che proprio la mattina del IV Novembre il panettiere avrebbe venduto pane fresco e quindi tutti lo avremmo acquistato la mattina del triste evento.
Oggi, avanza tutto, esiste un altro modo di acquistare, di pensare al cibo, almeno per molti; si va in macchina con borse vuote e si torna a casa cercando di fare entrare il tutto nelle nostre cucine.
Rammento una non lontana lezione al corso di diabetologia, ma credo che la cosa fosse già partorita nella mia mentalità, la nutrizionista disse a tutte noi: “Se volete stare bene e fare la cosa giusta sul cibo ricordate che all’apertura del frigo, tutto l’interno deve essere a vista e con una certa distanza, non pigiato e nascosto in ogni angolo possibilmente libero. In poche parole, metteteci solo il necessario.
Troppo poco? Non lo so. Personalmente inorridisco davanti a carrelli stracolmi, voglio cibarmi per vivere e non pensare di dovermi barricare chiusa in casa aspettando il successo del cervello nei tentativi lusinghieri e di corteggiamento del debole stomaco che ghiottone, cade sempre nella trappola dell’ingrasso.
La Gratificazione può anche avvenire per altre vie.