Nella vita saperci fare conta. Vuol dire quasi tutto.

L’onestà è un obbligo morale, ma va congiunta con l’affabilità, il rispetto e la cortesia. Altrimenti serve a poco.

Quel giorno un giovane percorreva il solito tratto, sovrappensiero.

Vide l’edicola, si accostò.

Chi la occupava era sempre arcigno, poco ospitale.

Eppure quella era una posizione ideale, in piena vista e facilmente raggiungibile.

Il passante si fermò. Il sole accarezzava la Città Eterna.

Gli chiese quel quotidiano. Però aveva le monetine contate.

L’edicolante lo fissò, severo. Gli disse: «Dài qua, fammi vedere».

E lui, lo sguardo sbarazzino e tanta voglia di glissare, gli allungò pochi spiccioli.

Tanti in realtà, ma nulla di che, come accade con i centesimi. Tra breve spariranno.

Invece allora c’erano e circolavano, come non mai.

Cominciò a contarli: «Uno, tre, quattro, cinque, dieci, venti…». Fino alla fine.

«Ci siamo? È tutto a posto?»

«No. Ne mancano due». E gli mostrò il palmo della mano, aperto e questuante.

Pareva un uccellino appena nato, con il beccuccio spalancato, proteso a ingurgitare minuscoli bocconcini.

«Ma non va bene? Che sarà mai? Sono solo due centesimi…»

«Però mancano». E lo fissò con uno sguardo truce, gli occhi puntati al centro di quelli del suo interlocutore, tanto ignaro quanto stupito.

«Ok, non importa. Sarà per un’altra volta»

Non c’era niente da fare. Se ne andò, senza salutare.

E soprattutto non tornò più.

Ogni lavoro ha le sue regole, intrinseche e morali.

L’interfaccia è fondamentale, perché collega al mondo esterno.

Occorre deporre protervia e supponenza. Portano solo guai, nulla di buono.

Non vuol dire piegarsi, mettersi a carponi. Tutt’altro.

Significa provare un profondo senso di rispetto, per sé e per gli altri.

Ma anzitutto per sé, altrimenti il referente ne approfitta.

Solo chi si accetta può azzardare il passo seguente, ossia il dialogo.

In quel frangente l’avventore aveva trovato uno scoglio, una barriera di ostilità.

«Dammi i soldi, ti darò il giornale».

Nella vita non conta solo questo.

Il denaro non può comprare tutto.

I beni materiali, quelli sì.

Non la condizione indispensabile dei rapporti umani: il rispetto.

Se questo manca, si porta appresso il resto.

Il gomitolo si scioglie, il guscio si sfalda, la base cede.

È un senso profondo, non superficiale.

Significa accogliere e accettare, non imporsi d’apprezzare.

Non è detto che le scelte, le idee e le riflessioni altrui vadano per forza condivise.

Ma è un obbligo morale rispettarle.

Quel giorno lo salutò. Per sempre.

I loro sguardi continuarono a incrociarsi.

Non la retta deambulante e il punto fermo a sé stante.

Rimasero distinti e distanti.

Un pensiero su “Due centesimi”
  1. Lo salutò per sempre. Avrei avuto lo stesso comportamento. Esiste una componente importante: il buon senso, che non è l’abitudine. Io avrei dato ciò che il giovane voleva acquistare in mancanza di 2 centesimi che mancavano, è vero, ma che avrebbe forse potuto riavere in altro momento. Forse non avrebbe acquisito un formidabile cliente ma un giovane col sorriso, sì. E’ una scelta la vita, ma il buon senso dovrebbe essere sempre il nostro inseparabile gemello.
    Grazie.
    Sandra

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