Io abito in Bagno a Ripoli e posso asserire che il Comune è veramente un’oasi verde, non solo composta da bellissimi giardini ben curati ma, anche da vaste aeree verdi di campi, retro di complessi abitativi e penisole che attraversano le strade.

Un enorme pezzo verde che altro non è che un vasto campo interno dove il Comune gentilmente ha messo delle panche in legno rustiche ma larghe e comode, l’erba viene regolarmente tagliata dal Comune ed è una bella parvenza per coloro che abitano da quelle parti, per la frescura estiva e per le passeggiate.

Il Comune ha pure provveduto a inserire nei vari punti ampi cestini per i rifiuti.

Peccato che questo “polmone verde”sia imbrattato” di tutto.

Cos’è il tutto? Il tutto è il tutto e mi spiego.

Solitamente arrivano nel pomeriggio dei giovanissimi, diciamo dai 13 ai 15 anni, un bel gruppetto misto fra future donne e dinamici maschietti.

Il periodo storico difficile in pandemia non viene rispettato, in quanto tutti, o non hanno la mascherina o questa è regolarmente abbassata. Conoscete bene i rischi del rientro a casa poi, dei ragazzi.

In genere fanno merenda, troppo giusto, quella è un’età di crescita, peccato però, che poi, pur essendo i cestini vicini, il tutto viene abbandonato per terra, neanche sul tavolo, ma per terra.

Recentemente si sono sbizzarriti, poiché qualcuno aveva abbandonato nel campo dei piatti in ceramica, esattamente un vassoio e due piatti, hanno visto bene di divertirsi a romperli lasciando i pezzi abbandonati sull’erba. Fra i rifiuti troneggiano anche mascherine che, come le altre schifezze, subiscono tutti gli sbalzi atmosferici, per cui è possibile vedere nelle guazze mascherine come barchette.

Inutile dire che se il passante fa notare educatamente l’inciviltà, la risposta è presto data in un fiorentino sgarbato: “o icchè la vole?”

Una gentile Signora che abita nei pressi, munita di guanti e sacchetti di plastica, si presta a raccogliere “il tutto” e a depositarlo nel cestino.

Ho pensato di fotografare e denunciare questo al Comune, la risposta è stata educata e dispiaciuta per questa inciviltà, ma solo la Signora menzionata provvede a togliere la sporcizia…

Allora io mi pongo una riflessione: – questa sarà la futura classe dirigente – e chi la educherà?

Sì, perché è chiaro che la prima formazione avviene in casa, le basi sono lì, poi la scuola istruisce.

Ma, altra riflessione… possibile in casa ci sia un comportamento simile? Possibile non aver trasmesso le più elementari norme dell’educazione? No. Non credo: Penso  che per ciò che appartiene a tutti ci sia incuria e cialtronaggine, penso che tutto questo sia una roba antica, perché ho sempre visto i bagni pubblici sporchi, e robaccia anche in strada.

Allora penso a come sono stata io, o meglio alla mia generazione, e già questo è un indice del tempo che passa e ovviamente sono anziana, ma non tanto da non ricordare quello che ho trasmesso e ai risultati che ho davanti.

Già…, forse col tempo questi ragazzi capiranno che l’immortalità non esiste e forse attraverseranno strade ciottolose come tutti, comprenderanno che il rispetto verso lo sconosciuto e chiunque è dovuto e fa parte del proprio bagaglio di sensibilità, e che l’ambiente è un patrimonio comune e un atteggiamento mentale.

Forse, frequentando i corridoi della scuola e dell’Università in seguito, impareranno, spero, altrimenti da adulti saranno flaccidi e immotivati e sarà pure un nostro fallimento, ahimè.

 

Sandra Carresi

Fi, 11 Dicembre 2020

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