Il chiarore, che bellezza!

Angelica, Beatrice, la Perla di Labuan: potrei proseguire senza sosta, ma mi fermo qui.

Crescevo e portavo ovunque quel viso perfetto, etereo, celestiale.

Gli occhi splendidi, raggianti, vivaci ed espressivi.

I sorrisi? Illuminanti, potenti e pervasivi.

Un giorno pensai di averla trovata, ma poi capii che non era lei.

Ancora non riesco a crederci, sembrava proprio lei.

E la seguii fin dentro la sua stanza, con fervida costanza.

Invano.

Non era lei.

Un abbaglio, un equivoco, un semplice malinteso?

Non so.

Non era di fronte a me.

Poi ti vidi un mattino, e capii che eri tu.

Trafelata, coperta di fogli, incapace di concederti una sosta, per quanto meritata.

Il bagliore offuscò tutto il resto.

Quel palazzo cattedratico era divenuto un guscio di noce, nulla più.

Le ragazze dell’Ateneo, anche quella colta e raffinata accanto a noi, precipitavano nell’anonimato.

C’eri solo tu.

A distanza di un quarto di secolo non cambierei nulla di ciò che feci.

Una scelta avventata, istintiva, imprevedibile.

Il passaggio da una vita sicura e serena ad uno strascico di spine,

una notte senza fine, un vicolo cieco, percorso di sbieco.

Eppure, sapete che c’è?

La prassi consueta è sterile e vana, riduttivamente quotidiana;

rassicurante, certo, ma asciutta e ordinaria.

Meglio la vita varia, il sapore di un giorno,

il punto di non ritorno, il fascino velato, dolce, incantato.

Un pensiero su “La Perla di Labuan”
  1. Un racconto che sprigiona immagini chiare dai colori vividi, un’esposizione di quadri impressionisti.
    In una manciata di frasi ispirate da un afflato poetico ed esistenzialista viene narrato l’amore e la nostra tumultuosa ricerca. Tutti l’abbiamo idealizzato secondo i nostri imprecisi indicatori di felicità per poi smascherarlo e riconoscerlo nella persona che il Fato, prendendosi gioco di noi, ci mette di fronte all’improvviso. È proprio quello che è accaduto a me incontrando mia moglie sulla spiaggia di Rimini.
    L’amore perfetto non esiste, perché viviamo per nostra natura nell’imperfezione. Ma proprio l’imperfezione è il punto di partenza per impegnarsi ogni giorno in quel miglioramento che altrimenti non avrebbe ragione di essere.
    Voglio una Vita da vivere e un Amore da amare!
    Auguri ad Arduino e Francesca per i loro intensi 25 anni d’amore e, come dice un antico detto Vulcaniano, “Lunga vita e prosperità”.

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