…Adesso ricordo, se non erro è il titolo di un libro di Italo Svevo che ho dovuto leggere al liceo. Ma come si fa, dico io, a sperare che un ragazzo di 18 anni possa capirlo quando ancora non conosce il significato della parola giovinezza… In realtà la cosa non ha importanza e mentre aspetto di comprendere comincio a correre la mia vita; ecco i trenta, galoppo i quaranta e non mi interessa di sapere se Emilio abbandona Angiolina perché preferisce la vita già vissuta alla paura di viverne una nuova. La parola senilitá giace dimenticata nella mia mente come il romanzo e mentre io cavalco con frenesia gli eventi che si susseguono senza sosta, quasi non mi accorgo di aver doppiato i cinquanta. Ma il tempo gioca strani scherzi, e mentre credo di continuare a correre mi accorgo di essere fermo a riflettere e a guardare con un velo di tristezza il passato… e capisco. Improvvisamente, come d’incanto, comprendo il significato della parola, l’angoscia di Emilio, la mia. Senilità è vivere del passato, aver paura delle conseguenze di una scelta, non provare più piacere in emozioni semplici come ridere, piangere, amare… e mi accorgo di quanto sono stato fortunato ad incontrarti. In un istante hai risvegliato in me emozioni perdute, mi hai travolto di sogni, hai spento ogni mia illusione senza mai avanzare richieste. Davanti a me, finalmente, una strada sconosciuta da percorrere, una nuova vita da scoprire … Senza saperlo ho ripreso a correre, e lentamente la senilitá lascia nuovamente spazio alla vita che hai riacceso.
Grazie

 

Un pensiero su “Senilitá”
  1. Bellissimo incontro verso la vita, piena di nuove emozioni, bellissima corsa verso l’ignoto in compagnia del sorriso che ti tiene la mano.
    Niente paura, vola tranquillo.
    Sandra

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