Il periodo natalizio è sicuramente uno dei più belli, non solo per ciò che esso può rappresentare nel suo evento storico ma per la magia che sempre lo avvolge.
Per i bambini, sicuramente viene vissuto a livello di magia fra canzoni sul Natale, luci, alberi altissimi illuminati e agghindati, strade con mille vetrine luccicanti e desideri visibili a tutti dietro vetrine scintillanti. Per le persone adulte, entusiasmo nel regalare cose ai figli, ai bambini presenti in casa, ma anche tanta nostalgia. Insomma intorno alla tavola di Natale, ci saranno sedie vuote, anche se, presenti nel cuore.
Io sono stata molto fortunata. Ho avuto un’infanzia felice o almeno conservo questo ricordo.
La mia mamma in questo periodo faceva un albero di Natale grande parecchio illuminato che terminava con un puntale altissimo. Io e mio fratello eravamo sempre molto attenti a non rompere passando le palline di vetro e controllavamo che il puntale fosse sempre ben piantato sull’ultimo ramo in alto. E poi c’era Lei…, la capannuccia con le montagne, il cielo e le stelle, la borraccina, il laghetto e quei personaggi bellissimi, tutti lavoratori di gomma dura che ogni anno aumentavano.
Un grande lavoro insomma per fare tutto questo e per rimettere a posto dopo. Conservo ancora tutte le scatole con quei personaggi antichi, oggi costruiti in altro materiale, ma per me, insuperabili.
Mentre a Natale era solito regalare cose inerenti all’abbigliamento, tipo, vestito, scarpe, cappotto, la Befana era per i balocchi e per i sogni.
Mia mamma apparecchiava la sera avanti l’Epifania in orario solitamente in cui noi eravamo già nei nostri letti il camino facendo una grande stesa di dolciumi, frutta secca, giochi e immancabilmente la mia bellissima bambola di colore cioccolata molto alta dai capelli neri e ricci, di nome Serenella, che ogni anno toglieva dalla grande scatola del suo armadio, dove solitamente stava, per farla vivere in quei giorni, così ogni anno. Doveva essere stato un oggetto costoso e così evidentemente doveva avere vita lunga ammortizzata negli anni. Ricordo che ero molto contenta di averla fra le braccia, portarla al cinema e in passeggino. Negli altri giorni dell’anno, sospiravo…, così aprivo l’armadio della mamma di tanto in tanto, osservavo la scatola lunga di cartone e sognavo Serenella…
Tutto questo non si usa più ovviamente, ma, a me ha insegnato molto, come ad esempio la cura per le proprie cose e anche l’ordine ma non solo, perché il fatto che dopo sessanta anni circa la mia memoria storica sia ancora viva e presente non credo sia solo merito della testa ma anche del cuore e dell’anima che hanno stretto a loro una essenza inossidabile.
Sandra Carresi
20-12-2021
Leggendo le tue parole mi hai fatto rivivere tanti momenti simili, vissuti in famiglia, momenti speciali insieme ai propri cari che rendono “magico” il Natale e questo periodo dell’anno.
X Vittoria
Grazie del passaggio di lettura.
Sandra