Si erge austera e inflessibile l’acre guerra
col suo scettro di morte
in mano superba
e il suo urlo furente contro
nazioni da conquistare,
frantumando i frutti
del sudore e operato altrui!
Oh guerra se solo i tuoi
carri armati sparassero
sui palazzi e sulle case
non più colpi d’orrore
nelle impietose esplosioni
di morte e terrore, ma solo
e solamente petali di fiori multicolori
in un effluvio di puro gaudio e giubilo
diverrebbe un gran campo di allegria
sul selciato dimenticato dall’oblio!
O se soltanto i tuoi missili intrisi di sangue innocente
non seminassero più
semi di stragi folli inaudite,
ma si tramutassero in fuochi d’artificio a festa
il cielo si ricolmerebbe di esplosioni
di emozioni scintillanti
in quei coriandoli di luce
per i nostri occhi non spenti
dal tuo pugno di fuoco!
Se soltanto o guerra
i tuoi soldati non fossero più
tuoi burattini programmati al male del potere
ma fossero bianche colombe
portatori di parole di pace cinte d’amore
avremmo più sorelle e fratelli
da abbracciare,
a cui inarcare sorrisi sinceri!
Guerra, guerra antica
quanto presente ancora oggi,
se solo ti spogliassi dalle tue tetre vesti
fatte di acre atro che ottenebra
le tue vie sin dai tempi dei nostri avi,
non propineresti più il veleno delle tue macerie
sui nostri morti,
non esisteresti più nei libri delle nostre vite,
non piangeremmo più
l’amaro della tua pazzia!
Ma respireremmo solo
e solamente
la pace del cuore
la pace nel mondo!