Il diavolo era un sì,
l’angelo un ‘sii prudente’.
Il diavolo abitava il fuoco,
tenendo il mio corpo nella neve
che, dell’angelo, era il vestito.
Poi vennero i fiocchi, copiosi,
e la neve si sciolse
nutrendo un nome
che il mio corpo già conosceva,
perchè, già prima,
l’aveva inciso il fuoco.