Alto, moro, occhi verdi; carattere forte, deciso, facilmente partiva in quarta, insomma tutta sua figlia, o è il caso di dire che sono io tutta sua padre!
L’ho perso ke aveva 48 anni, io ne avevo solo 23, se né andato proprio quando avevo più bisogno di lui.
Un padre esemplare, che non faceva mancare mai nulla alla sua famiglia, e nemmeno agli altri. Un padre che mi manca da morire; non riesco a colmare il vuoto che mi ha lasciato. Non dimenticherò mai tutto cio’ che mi ha insegnato. Diritti e doveri, che hanno fatto di me una ragazza forte, decisa, che sa quello che vuole; mi ha trasmesso la passione x guidare T.i.r., mi ha fatto crescere in ufficio; quanto mi mancano i suoi rimproveri quando qualcosa andava storto ; quanto mi mancano i momenti in cui diceva a me e mio fratello queste parole: “mi ci rimetto io in ufficio visto che fate solo danni”! Quanto mi mancano le cazziate che faceva ai ns dipendenti quando facevano un po’ troppo di testa loro.
Quanto mi mancano anche i ns momenti piu’ belli…
E come dimenticare il gg dell’incidente. Era la vigilia del mio matrimonio, sono uscita di casa dicendogli che prendevo la macchina grande, perché avrei dovuto ritirare l’abito … Lui mi disse va bene; lo ricordo con qualche pezzo di ferro in mano,che faceva qualche riparazione su un T.I.R. Chi avrebbe mai immaginato che quella sarebbe stata l’ultima volta che lo avrei visto, o perlomeno che ci avrei parlato.
Esco di casa alle 8.30, alle 9 è già l’inferno! Torno a casa alle 9.55, vedo dei carabinieri che escono dal Ns piazzale; penso a dei normali controlli in azienda.. Vedo mia nonna corrermi incontro e dire: “correte in ospedale è scoppiata una bomba” Non capisco il senso della frase in quel momento; ricordo mia sorella venirmi incontro piangendo e dire :” a TY, dentro il piazzale ci stanno i panni di papà tutti bruciati; nello stesso istante il maresciallo dei carabinieri, mi mette in mano una catenina d’oro, ancora calda, era di mio fratello. Continuo a non capire! Vedo arrivare il mio ragazzo, ci accompagna al Pronto Soccorso, quando chiediamo qualcosa agli infermieri presenti, ci conducono in una stanzetta dove vedo mio fratello disteso su un lettino, con una flebo al braccio, che tremava come una foglia, era tutto nero! Chiedo di mio padre, mi dicono che è in rianimazione xchè gli avevano praticato una tracheostomia, mio fratello anche se sconvolto mi dice che si sono bruciati.. Mi allontano da li, cerco un dottore, da sola, chiedo cosa succede; uno di loro mi chiama e mi dice: signorina, la situazione è molto seria; i suoi parenti sono arrivati ustionati , irriconoscibili; suo fratello forse se la caverà è giovane, x suo padre non garantisco nulla ha troppe lesioni. Mi spiega poi che in quella struttura loro non possono fare + nulla, serve il ricovero in un Centro Grandi Ustionati. Disponibilità tra: Milano-Roma-Cesena.
Non sanno se c’è posto ancora.. Mi allontano , chiamo un amico di famiglia a Piacenza, e chiedo com’è l’ospedale di Cesena x quei casi…Mi risponde che va benissimo!
Ci si accorda, x trasferirli entrambi al C.G.U. di Cesena. Il tutto deve avvenire con il passaggio in elicottero vista la gravità della situazione. Preparano mio padre e mio fratello; vedo un ambulanza; mi passano davanti due lettini, con due corpi avvolti in teli termici, legati alla barella; vengono caricati sull’ambulanza e partono x l’aeroporto dove un elicottero dei vigili del fuoco li sta già aspettando.
Partiamo anche noi con la macchina, arriviamo un ora dopo di loro.. Raggiungiamo il reparto C.G.U. aspettiamo davanti alla stanza dove ricevono i pazienti; cerchiamo di guardare attraverso un piccolissimo buco nella porta cosa succede al suo interno; si intravede che li stanno pulendo, rasano i capelli, li lavano.. Dopodiché li conducono nelle camere sterili, la 2 stanza x mio padre, la 4 x mio fratello.
Aprono i corridoi solo x noi, vedo attraverso una vetrata mio padre su un letto, attaccato a mille macchinari, sembrava una mummia tante le garze che lo avvolgevano! Mi affaccio anche da mio fratello, anche lui tutto ingarzato ma cmc stava meglio.
Potevo comunicare con loro attraverso un citofono dall’esterno.
Dico a mio padre che rimando il matrimonio, ed esco dal corridoio x cercare il Primario del Reparto.
Mi spiega la situazione, grave ma sotto controllo; mio padre ha ustioni gravi del 3° grado sull’80% della superficie corporea; mio fratello solo x il 40%, ma di 1° e 2° grado.
Resteranno li x 17 gg, e io accompagno mamma tutti i gg da Pescara a Cesena x poter fare loro visita; i 250 km li percorrevo senza accorgermene.. Quante bugie dicevo alla mamma x tenerla un po ‘ tranquilla sulle condizioni di salute di papà…
Mio papà xò si aggrava; ha bisogno di interventi di innesto x ricostruire un po’ le articolazioni delle mani, e anche di un intervento oculistico;così come ha bisogno di trasfusioni.. mio fratello invece migliora. Mio padre l’unica volta che ha parlato dopo una sett. ha detto: “voglio morire a casa, riportatemi li, non vi darò fastidio, morirò in silenzio senza disturbarvi, ma riportatemi a casa,” (io penso che lui abbia sentito qualche discorso dei dottori) poi chiede che facessero entrare mia madre nella stanza perché doveva dirle una cosa; questo non è stato possibile quindi nessuno sa cosa voleva dire…
Parlo col Primario e gli chiedo se posso riportare papà a Pescara; lui mi risponde: “Figliola, se tu cacci tuo padre da quella stanza, muore immediatamente, te la senti di prenderti la responsabilità x fare una simile azione?” Ci penso un secondo, mi viene spontaneo dire lasciatelo ai macchinari, forse è meglio. Non ho più parlato con papà era sempre sotto morfina. La notte dell’8 Ottobre 1995, all’Una, papà ci lascia definitivamente; squilla il telefono a casa, qualcuno ci avvisa del decesso! Si riparte; ero tornata solo alle 23 a casa.. Andiamo su, il dottore mi da il permesso di dirlo a Ns fratello che era ancora ricoverato; poi scendo giù in obitorio; papà stava in frigorifero; nudo sotto un telo bianco. Il corpo forse dovrà subire un autopsia quindi il funerale si farà dopo 2 gg. Resto sola lassù,con il mio fidanzato e mio cugino con la ragazza; mando mamma a casa con mia sorella x organizzare il funerale; il gg dopo arriva il medico legale, mi chiede di firmare il riconoscimento della salma; era la prima volta che vedo mio padre senza garze; irriconoscibile, ho detto : “ no, non è lui”; mio cugino mi prende la mano, me la stringe e mi fa:”tizià è lui, di di si”! Scoppio a piangere. Rinunciano a fare l’autopsia, danno il nulla osta x il funerale. Il martedì arriva la bara; do una mano a vestire mio padre, chi immaginava che l’abito che doveva indossare x il mio matrimonio, lo avrebbe messo x l’ultimo viaggio.. Ne esco sconvolta; lascio la ragazza di mio fratello con lui a Cesena, e alle 10 partiamo x Pescara; io torno con il carro funebre, l’autista è un amico, non mi dice di no. Arriviamo al casello di Pescara NORD alle 14 circa, vedo mamma in una macchina di mio cugino che ci aspettano….Torniamo a casa, rigiriamo nel piazzale, e torniamo davanti casa,dove è già pieno di gente; scendo dalla macchina e dico questo a mia sorella: “a Mi, era bello papà col vestito nuovo” scoppio a piangere e me ne filo dritto in camera mia; qualcuno mi segue, tutti gli altri restano di la in sala..
Mi calmo un attimo, e si parte verso la chiesa; a piedi, ho portato mio padre sulle spalle, insieme agli altri e poi a piedi sempre fino al cimitero, circa 3 km di strada…
Un fiume di gente non capivo da dove fossero uscite tutte quelle persone…
Alle 17.30 tutto è finito; torniamo a casa, senza papà…
Come dimenticare tutto cio????
Sono passati 9 anni, eppure non riesco a dimenticare nulla!

6 pensiero su “Era mio padre”
  1. Ti capisco…
    ho perso mio fratello di 23 anni… i ricordi restano tali…

  2. Ciao piccola…!!! Anche io ho perso mio padre… certo la situazione è molto diversa… ma il vuoto che ho dentro… sono passati 10 anni, ma non riesco a dimenticare!!!

  3. Non si dimentica, non si può. Il tempo, grande medico, ci permette di prendere atto della grande partenza senza più ritorno, ci permette di abbassare la testa per accettare la tragedia.
    Dimenticare é impossibile.
    Ciao.
    sandra

  4. Ho perso mio padre quando avevo 8 anni, ora ne ho 38, sposato con tre meravigliosi figli.
    Faceva il guardiano notturno presso una ditta di Padova dopo essere stato diversi anni nella polizia.
    Tutte le sere alle 22:00 ci chiamava per rassicurarci.
    Una sera mentre ero seduto accanto mia madre, squilla il telefono, parliamo con mio padre,… ad un certo punto mio padre dice:
    Ho sentito dei rumori… chiamo dopo.
    L’hanno ucciso durante una tentata rapina.
    Non scorderò mai quella sera.
    Mio padre mi manca tantissimo.
    Per crescere è importante la madre, ma anche il padre è importantissimo.
    Il padre ti dà la forza per affrontare la vita.
    Ciao a tutti.

  5. Ho perso mio padre 18 anni fa, oggi ne ho 40… in questi anni è stata molto dura, crescere, lavorare, continuare a sorridere, a sperare, a dimenticare, a sopportare a convivere con il dolore che man mano si assottiglia e lascia un pò di spazio a te stessa… non si dimentica mai… si cresce, si va avanti però mi accorgo che qualcosa si è spento per sempre dentro, quella luce, quella leggerezza, si è spezzato qualcosa per sempre… anche se non è l’amore… per tuo padre.

  6. La perdita dei genitori, ma forse particolarmente del padre è un evento che segna la vita di molti di noi. Ora che non c’è lui mi ritrovo spesso a pensarlo. Particolarmente nei momenti cupi. È un filo, un legame una sorta di contatto extrasensoriale. E lui, senza parole, mi aiuta, mi conforta mi sorregge e mi dà la forza. Non riesco a spiegarlo razionalmente ma sento che esiste ancora un contatto e sento di amarlo oggi ancora di più di ieri.

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