Strida di gabbiani
tagliano il cielo,
ne strappano l’azzurro che cola,
come vetro frantumato.
Il sangue schizza a fiotti,
senza nemmeno odore di redenzione;
astanti grassi dalle dita illibate
divorano carni ai banchetti.
Fantasmi s’elevano
dall’anfora biancastra
di una donna spettinata,
scomposta dal dolore.
I pezzi di vetro
hanno agonie d’animali morenti,
galleggiano,
sconnessi,
portati dalla marea…
Chissà dove…
La cosa assurda, è che ci sarà sempre qualcuno con un “buon motivo” per iniziare una guerra 🙁