Stavo per spegnere le mie 18 candeline, quando una voce squillante e decisa mi rubò quell’attimo gridando: “esprimi un desiderio si esaudirà.”
Anche se non ci credevo, d’istinto chiusi gli occhi, il mio più grande desiderio era lì davanti a me, Andrea, quel ragazzo bello, elegante, fine.
Andrea faceva parte del mio gruppo di amici, ma ero troppo timida per cimentarmi nel ruolo di conquistatrice che per nulla mi apparteneva, quindi, desiderio espresso, ma di certo non realizzabile.
Era una bellissima sera di dicembre, quasi un mese dopo il mio compleanno, quando io e i miei amici decidemmo di fermarci in una stradina di campagna, per ballare come matti, con lo stereo delle auto ad alto volume. Ricordo che mi ero fermata un po’ da quei balli esasperati, per riprendere fiato, quando vidi Andrea avvicinarsi a me, con uno sguardo diverso dal solito, mi abbracciò e ci baciammo senza dirci nulla. Il mio cuore stava per scoppiare per quelle forti emozioni.
Il mio sogno si era avverato, ed io ero la ragazza più felice del mondo.
Stare insieme ad Andrea era meraviglioso, un romanticone d’altri tempi, ogni giorno con lui era colmo di emozioni, le sue sorprese erano sempre uniche originali e indimenticabili.
Per raccontarne una….. il giorno del mio 19° compleanno mi invitò a cena, raccomandandomi di essere elegantissima, per poi dirmi in auto che non aveva soldi, e dovevamo accontentarci di un panino in uno dei tanti furgoncini ambulanti, io di certo non mi preoccupavo del posto, l’importante era stare con lui. Arrivati a destinazione, mi trovai nel ristorante più lussuoso di Catania, tavolo già prenotato in precedenza da lui, con sopra i miei fiori preferiti “tulipani”. A metà cena, mi disse di chiudere gli occhi, per sistemarmi il trucco, invece, non era altro che una scusa per mettermi un’anello al dito.
Passò spensierato e felice il primo anno insieme a lui.
I miei amici più cari, in modo molto delicato, non facevano altro che mettermi in guardia da Andrea, di stare attenta, di aprire gli occhi, loro erano convinti che qualcosa non andasse, ma nessuno aveva il coraggio di dirmi, ciò che loro sapevano già.
Non avevano nessun motivo per mentirmi, perché sapevano quanto io fossi innamorata di lui.
L’unica cosa di strano che io notavo, era la presenza costante del nostro amico Marco.
Poco dopo, riflettendo ad alcuni episodi, successi in precedenza, non ero più sicura, che quella tra Andrea e Marco fosse una semplice amicizia, si sarebbe spiegato così il perchè delle nostre litigate, di quella gelosia che provavo e che non riuscivo a spiegarmi.
Andrea faceva di tutto per rassicurarmi, ma il giorno dopo, c’era sempre lui, Marco, ad accentuare i miei sospetti, a distruggere il mio rapporto, i miei sentimenti.
Più i giorni passavano e più mi rendevo conto che Andrea non poteva fare a meno di Marco, infatti, tra mille bugie e mezze verità, era sempre tra noi due.
Non osavo nemmeno pensare ai dubbi e sospetti che mi travolgevano la mente, ma cercavo e volevo a tutti i costi la verità.
Arrivò qualche sera dopo, mentre si litigava per l’ennesima volta, e sempre per la stessa persona, Marco.
Andrea, mi raccontò tutto, compreso la sua “diversità”. Piangemmo per ore stringendoci forte le mani, mi disse che io ero la cosa più bella che nella sua vita avesse avuto, che non voleva perdermi, ma nello stesso tempo, non voleva che io soffrissi, perchè non poteva darmi l’amore completo. Voleva lasciarmi libera di amare completamente, diceva che lui non mi meritava, e mentre lo diceva, mi stringeva sempre più forte.
Più innamorata di prima, decisi di stargli vicino.
Il secondo anno insieme ad Andrea non fù spensierato e felice come il primo, era pieno di ombre e gelosie, perchè io pur sapendo tutta la verità, continuavo ad amarlo. Vivevo come in un incubo, lo osservavo, quando lui guardava Marco, riconoscevo quello sguardo, nei miei occhi, quando guardavano quelli di Andrea, anche se lui, era bravissimo a fingere, sopratutto a se stesso.
Il mio Andrea aveva tutto il diritto di vivere la sua vita con o senza Marco, ma di certo non era me che desiderava.
Finisce così una lunga e bellissima storia d’amore, che ha segnato molto la mia vita.
Sono passati quasi ventuno anni da quando ho spento le 18 candeline.
Non ho rimorsi né rimpianti, ho un carissimo ricordo e una semplice curiosità,
chissà se Andrea mi ha amata?
un bel racconto su un argomento difficile da trattare e con una domanda finale che sembra chiedere una risposta -e molti si precipiteranno a dartela- e che invece è essa stessa una soluzione.
ciao
anna
Carissima, un racconto “diverso”. E’ capitato ventuno anni fa, ma credo che nel mondo sia sempre successa una cosa analoga. Un bagaglio pesante soprattutto in un’età verde dove i sentimenti dovrebbero essere di gioia e di sogno.
Credo comunque, che la sofferenza faccia anch’essa parte dell’amore e lì doveva essere una presenza costante.
Ciao.
Sandra
Ciao, certo un anno senza amore fisico tra due persone che si amano mi sembra un tantino assurdo. Complimenti per i veri sentimenti che si sentono. Ciaooo…
Ciao, mi chiamo Ilenia. Ho deciso di commentare perchè questa storia mi è piaciuta molto.
Tu così tanto innamorata di lui non ti è importata la sua diversità.
Credo tu sia stata davvero innamorata per non averlo lasciato.
Come si dice al cuore non si comanda. Spero che avrai incontrato l’amore della tua vita.
Un bacio, Ilenia
stupendo davvero! è una storia vera immagino… triste ma allo stesso tempo che fa riflettere… amare è una cosa davvero delicata… e forse lui non ti amava ma cmq ti voleva bene e tu hai voluto continuare la vostra storia… io avrei ascoltato i miei amici. così avrei evitato di soffrire.
Storia stupenda… che mi ha davvero toccato il cuore… penso proprio che sia una storia assolutamente vera… e l’unica cosa che mi viene da dire è: complimenti a questa “lei”, che ha avuto la forza di stare vicino alla persona che amava, e che ha avuto il coraggio di non abbandonarla in un momento così difficile… questo è il vero amore… cercare di stare vicino il più possibile alla persona che si ama… Brava… ti ammiro moltissimo… un bacio