Un sole bambino,
dagli occhi vivaci e le mani
protese in un caldo abbraccio,
come glicine in fiore
disegna arabeschi sul muro bianco
della vecchia casa in rovina.
Incessante frinire di cicale
nel silenzio abitato solo dai ricordi,
parole assopite tra i granelli del tempo,
suoni e risate di vite ormai spente.
Strati di polvere inclemente
lasciano intuire tristi sagome
di oggetti abbandonati, in attesa di un’umana carezza.
Il vento dispettoso scompiglia
la verde chioma del fico,
solitario guardiano
prodigo di dolcissimi doni,
destinati a tornare alla terra.
Nell’ora più calda anche i pensieri
cercano riparo dal peso soffocante
della desolazione.
Una bella musica, un inno alla natura, la cui bellezza é nel periodo della sua piena esplosione.
La vediamo, la ricordiamo, ce la canta Katia.
Sandra
Un luogo, un mistero, un protagonista, delle sensazione; degli oggetti. Che sarà successo? Che storia si è consumata in quel posto? Troppi perchè per ll lettore mia cara Katia. KissSal…
In realtà nessu mistero si cela dietro le mura bianche di quella vecchia casa, Laerte. Il vero protagonista è il paesaggio, mi spiace che tu abbia colto tanti interrogativi senza risposta in un testo che invece voleva essere una sorta di “fotografia sensoriale” di un caldo e assolato pomeriggio d’estate.
La polvere che ricopre gi oggetti e lo stato di abbandono in cui si trovano testimoniano che la presenza umana è secondaria nell’economia del testo, resta volutamente sullo sfondo per focalizzare l’attenzione del lettore sulla natura.
Con stima
Katia
Nessun problema Katia, certo ognuno ha il suo stile che va capito e rispettato. KissSal…
hai ragione.
un modo di descrivere un pomeriggio estivo com’è e com’era nella mente di chi scrive, ricorda e fa ricordare.
ciao
anna
Leggendo questa tua bella poesia mi sono sentito avvolto da un bellissimo paesaggio mediterraneo che tante volte ho toccato con mano nelle mie vacanze estive.
Brava.
Ciao. QS-TANZ.
Grazie a tutti coloro che hanno letto e lasciato un commento.
Per QS-TANZ: era esattamente quello che volevo trasmettere. Fonte d’ispirazione è stata proprio un vacanza estiva nel Sud Italia.
Un caro saluto.
E’ bello il passaggio tra il bambino (il sole), il fiore e la casa, il muro, questo scendere di bianco e riflettersi sul muro e visionare i colori della casa, immaginarseli e sentire questo connubio. Grazie.
x maren: hai colto il “movimento” della poesia, grazie per la lettura ed il commento.
Un saluto e a presto, spero.
Katia