Caro diario,
ieri ho festeggiato il mio tredicesimo compleanno.
Ho invitato i miei compagni di classe ed ho trascorso con loro un pomeriggio divertente.
Con l’aiuto di mia sorella Gianna ho preparato alcuni giochi e la mamma ha organizzato la merenda per tutti.
Oltre alla torta con le candeline non sono mancati i regali e mi sono sentita veramente contenta.
Io e i miei amici abbiamo fatto suonare le nostre musiche preferite e abbiamo ballato tutti insieme divertendoci un sacco.
Poi a sera tutto è finito.
Peccato che i momenti belli finiscano presto…
Sono andata a dormire stanca, ma felice.
E ho fatto un sogno.
Ho sognato che la scuola era già finita, che ero in vacanza al mare e correvo sulla spiaggia.
C’erano tutti: la mamma, Gianna, papà e anche Marco, quel ragazzino della III E che mi piace tanto.
Nel sogno io e lui prima passeggiavamo sulla spiaggia, poi sorseggiavamo una Coca Cola freschissima sotto la veranda del Bagno Marilù dove vado ogni anno con i miei familiari.
Che emozione…
Mi sono sentita grande.
Quando mi sono svegliata stamani, per la prima volta ho pensato a me come sarò da adulta.
Chissà come sarà veramente la mia vita…
Vedo la nonna che è una persona anziana e che dice di avere avuto una vita lunga.
Si ricorda tanti avvenimenti della sua infanzia e della sua giovinezza e me li racconta, così che mi sembra che sia facile ricordare ciò che è passato, ma difficile pensare al futuro.
Certo, anch’io ho i miei desideri : vorrei imparare a suonare bene il violino, vorrei visitare tante città e nazioni, vorrei conoscere tante lingue straniere per capire sempre tutti quando parlano e vorrei studiare medicina come papà che fa un lavoro utile per chi ne ha bisogno.
Soprattutto vorrei che Marco mi guardasse con gli occhi dolci e non con quello sguardo da marziano che ha sempre quando lo incontro al mattino prima di entrare a scuola.
Vorrei che mi dicesse: “Ciao, Marta! Che piacere vederti!”.
E non: “Rossi, hai studiato oggi? Guarda che la prof. Tinelli ti massacra se non sai la lezione!”.
Ma cosa gliene importa?
Io studio sempre.
Sono piuttosto brava e a scuola me la cavo abbastanza bene.
Chissà perché i maschi sono così antipatici anche quando ti piacciono…
Nel mio sogno, però, Marco era carino e simpaticissimo.
Forse è stato solo un sogno, ma non è detto che anche nella realtà non possa cambiare modo di fare e diventare gentilissimo.
Speriamo…
Anche in questo tuo scritto, cara Anna, ho fatto un bel tuffo nel passato.
L’adolescenza é un ricordo che riaffiora con piacevolezza ogni qualvolta una semplice sfumatura diventa musica mai sopita. Tutte abbiamo avuto un amore a scuola, tutte speravamo di parlare d’altro e non solo di compiti, tutte siamo cresciute con qualcuno della classe o della scuola nel cuore.
I tuoi racconti sono ricordi e insegnamenti per chi attraversa in questo secolo quel fiore verde dell’adolescenza.
Grazie.
sandra
Tu sai benissimo quanto io ami i tuoi racconti per ragazzi. Come sempre brava!
Ciao
Tilly
Anch’io ricordo tutto di quei miei dodici/tredici/quattordici anni….
mi sembra che essere ragazzini e ragazzine sia una faccenda complicatissima sempre.
Gli anni passano, ma la difficoltà di relazionarsi col mondo intorno, nuovo e tutto da scoprire, resta sempre e per tutti gli adolescenti di ogni generazione costantemente una dura impresa da affrontare…
ciao Sandra, ciao Tilly.
É un gran piacere per me sentirmi compresa ed apprezzata.
anna
Solo una precisazione: quando parli di Marco di III E, non dire “ragazzino”, ma “Ragazzo”, perchè tu lo guardi come un ragazzino, ma a tredici anni ci si sente Ragazzi 😉
Il resto è perfetto nel tono, nella forma elementare, diaresca direi!
Complimenti!
ciao!
Ice, hai ragione!
É un’età in cui non ci si sente nè carne nè pesce, ma “ini” di sicuro no.
Devo tenerne conto.
Grazie.
a.
Incredibile facoltà di fissare luoghi, cose, storie e persone. Ottima lezione per tutti. Complimenti…
i sogni sono desideri, mi auguro e ti auguro di averli realizzati tutti.
complimenti edo
Caro Edoardo,
mi sono abituata a lavorare molto e a desiderare “piccole” cose, ragion per cui tutti i miei sogni si realizzano sempre.
Ciao
anna
Ah beata adolescenza! Il periodo più bello della vita… molto bello, riporta a galla tante cose in ognuno di noi.
Josephine
Anna, io leggo molto le tue storie, le racconti proprio bene, complimenti. Ciao Emiliano
Ciao Anna,
il tuo racconto è veramente bellissimo.
Mi è piaciuto perchè mi ha fatto pensare a quando ho scritto il mio primo racconto.
Ho scritto di due ragazzi che si sono innamorati a prima vista e che si sono baciati per la prima volta.
Quando io mi sono innamorato veramente, per la prima volta, la mia ragazza mia lasciato.
Adesso per me l’amore non è niente.
Bellissima pagina, Anna. Anche per me un tuffo nel passato ed uno sguardo al futuro, quello dei miei figli, quasi della tua età. In bocca al lupo!
Ma grazie a Emiliano, a Gabieo, a Marianna, e a Josephine
Questo è uno dei miei racconti per “giovani lettori” raccolti poi in una libro intitolato “Un topolino di nome Anna”.
È un po’ che non scrivo più questo genere di racconti, ma ho deciso di dedicarmici nuovamente.
Contrariamente a quanto pensavo, infatti, piacciono molto.
Forse riesco a entrare nell’affettività giovanile e adolescenziale, grazie alla mia esperienza di vita.
A tutti i miei lettori un abbraccio e un pensiero particolare a Marianna che mi ha fatto un regalo grandissimo: mi ha fatto tornare ragazzina…
In realtà potrei essere una nonna, ma non ho nipoti. La vita ha voluto così.
Grazie per avermi identificato con un’adolescente.
Evidentemente il cuore è ancora giovanissimo.
Baci a tutti!
anna
Ciao Anna,
è la prima volta che leggo le tue storie e sinceramente mi sono piaciute tanto, anche perché mi hanno ricordato l’infanzia.
Ciao Nicolò
Bellissimo racconto?
Sei stata bravissima!!?????
Quello che stringete fra le mani é un documento prezioso. É una raccolta di scritti millenari che hanno serbato intatto tutto il loro messaggio e il loro fascino nei secoli e che, ancora oggi, sono in grado di lanciare una sfida all’uomo moderno… ma anche di offrirgli l’occasione per onorare il dono inestimabile della vita.
Grazie, Nicolò!
Grazie, Lavinia!
Sono felice di aver incontrato il vostro apprezzamento.
Anna Maria
Grazie, Cristina, per aver letto.
Il tuo commento mi è un po’ oscuro…
Io mi aspettavo un racconto semplice e monotono ma invece ha colpito una parte del mio cuore. Forse non riesco a capire bene questi pensieri da ragazza dato che sono maschio e anche essendo timido, dopo massimo 1 ora mi apro e quindi non ho mai dovuto desiderare che qualcuno mi rivolgesse la parola. Un saluto da Emanuele, e scusa se ho scritto maluccio ma non sapevo come esprimermi. PS. ho 12 anni
Anche io ho fatto tanti bei sogni, erano bellissimi, vorrei che siano veri. PS ho 10 anni
Ciao Anna! Sono studentessa del professorado d’italiano in Argentina e devo fare un lavoro con ragazzi della 7ma classe, a Buenos Aires, loro hanno 12 anni e mi è piaciuto così tanto il tuo racconto che con il tuo permesso mi piacerebbe farglielo leggere. Certamente mettendo il tuo nome d’autrice. Aspetto la tua risposta. Grazie in anticipo