Dear… Cavaliere
Come è difficile suggellare sulla carta ciò che il mio cuore segretamente difende, come lo scrigno con gli ori più cari.
Provo sofferenza al solo pensiero di questo amore non corrisposto. Le mie ansie, le mie aspettative…tutte… spazzate via dalla mia insicurezza.
Godo ogni attimo della tua vista; assaporo ogni odore del tuo corpo; mi rallegro dei tuoi sorrisi spontanei e dei tuoi sguardi furtivi; mi intristisco per ogni tuo pensiero cupo.
Sogno le tue mani scorrere furtive sul mio corpo attraversato da brividi di desiderio. Sogno le tue labbra cercare ogni anfratto del mio corpo, nel desiderio soddisfacibile di una passione vera.
Il tuo corpo statuario, abbronzato anche nei mesi in cui le tristi nubi offuscano il caldo sole, sembra sovrastare il mio in segno di dominio, di perfido possesso; mentre il mio, indomabile come indomabile è un purosangue libero nel verde della prateria, non fa altro che sottostare umilmente alla tua volontà.
I tuoi occhi nei miei, cavalcano onde increspate in un mare in quiete dopo la brutale tempesta che tutto devasta.
Sento, ogni volta che il mio pensiero va a te, deturpato il mio cuore ed il corpo tutto.
Il mio respiro, sospeso nell’armonia dell’universo, attende il tuo invano.
Vorrei toccarti. Accarezzarti. Baciarti… Amarti.
Vorrei amarti ora, come nei momenti felici in cui Morpheo rallegra i miei sogni.
Anche la tua pelle sembra oro. Ricchezza degli avari e soddisfazione per gli amanti.
Poterla accarezzare anche solo per un momento rappresenterebbe il raggiungimento di un traguardo tanto agognato.
Sogno o realtà.
Inizio a confondere l’uno con l’altra.
L’intreccio crudele di sensazioni e desideri sembra quasi non avere fine. Non so più dove il sogno tramonta e dove invece la realtà albeggia.
Vorrei vivere ogni momento felice della nostra storia senza che il tarlo del dubbio e del rimorso corroda infame la nostra felicità e la mia salute mentale.
Odo ogni notte il tuo richiamo. Forte come l’ululato del lupo solitario in cima alla collina che dal suo pianto straziante trae ferocia e potenza.
Sei potente…
Potenza e crudeltà viaggiano a braccetto.
Crudele nelle parole e nei gesti… a volte odioso.
Tenero e passionale nell’intimità.
Vorrei amarti, così come ogni notte, testimone il buio ed il silenzio della mia stanza, io ti amo.
Vorrei amarti nel frastuono tumultuoso della quotidianità, tra ostacoli graffianti che mai riusciranno ad inibire la mia passione.
Vorrei godere di ogni attimo che la vita mi concede… con te.
Il tepore del camino riscalda ora le mie membra ma il solo pensiero di te infiamma la mia anima.
L’inferno dantesco è nulla a confronto del mio ardore.
Lingue di fuoco innanzi a me. Fiumi incandescenti sotto i miei piedi… Alzo lo sguardo e vedo te.
Salvatore e salvato.
La mia salvezza. Il mio paradiso.
Alzo lo sguardo ed il fuoco dell’inferno diventa improvvisamente neve candida.
La mia salvezza e la mia maledizione.
Allungo felice una mano e sono improvvisamente da te.
Il mio corpo nuovamente allacciato al tuo in un attimo infinito in cui l’amore tutto cancella e tutto distrugge.
Un bacio. Il tuo. Sigillo inconfutabile di un amore proibito.
Chiusura ermetica all’indifferenza della vita.
Allungo le braccia alla ricerca di una salvezza impossibile…
Sento il mio corpo scivolare impavido verso il baratro della follia.
Odio… amo…
Sento la vita fuggire da me, prigioniera del tuo amore e della tua indifferenza.
Sangue sul mio corpo. Lacrime sul mio volto. Il cuore prima palpitante d’amore ora bloccato come un vecchio orologio stanco di scandire i giorni tristi ed interminabili.
Perdonami amore.
Perdonami…