Spiagge, mare e tanto vento,
passeggio scrutando l’orizzonte
i gabbiani mi volano attorno
sembra che mi vogliano parlare
li osservo nelle loro acrobazie
che spettacolo vederli volare!
Decido di sedermi, mi faccio accarezzare dal vento
e come per magia ho la sensazione che mi parli.
Chiudo gli occhi e mi lascio trasportare
la sua voce è sempre più chiara
mi parla dei suoi viaggi,
mi dona i profumi raccolti nel mondo.
Ma ad un certo punto è come se si rattristasse
scema di forza e la sua voce non è più chiara.
Ritorno in me, lo cerco, gli dono il mio corpo
voglio raccogliere anche la più fievole delle sensazioni.
Lui ha capito che non sono curioso
ma che sono interessato ai suoi messaggi.
Mi chiede se sono pronto ad ascoltare
anche per quello che vede
gli rispondo “Sì, vento parlami”
“Uomo, i profumi che ti inebriano, non sono di fiori, né di piante,
sono profumi di guerre, di povertà, di inganno
che tu pensi di non conoscere:
io tutti i giorni vi porto messaggi.
Ma voi tutti i giorni siete distratti.
Attenzione
perché se non sai ascoltare
il vento può cambiare
e sarà TROPPO TARDI!”
mi hai ricordato quel passo biblico del Qohelet che inneggia al tempo che c’è per ogni cosa.
così, quindi, ci sarà anche la fine del tempo in cui perfino il vento si poserà e tutto troverà la sua pace.
ciao
anna
Chi non comprende il silenzio probabilmente non capirà nemmeno le sue parole. Ma se si ascolta attentamente l’autentica voce del cuore e della coscienza è illuminato dalla sua verità.
Si, bisognerebbe soffermarci di più ad ascoltare i messaggi, grazie per ricordarcelo.
Sandra