Quello sguardo

ha l’acidità del giorno

e l’amaro punge

come quando hai in bocca il sale

 

e sai che non è il mare

a straripare la tua vita,

ma acqua rancida

di vecchie tegole.

 

Quello sguardo

è uno spavento

sotto le ciglia,

radice disseccata di memoria,

 

è sabbia mobile,

fracasso muto e tuono.

 

Quello sguardo è il mio.

 

Gusto di corteccia

spalmato sulla lingua

ed io

l’inghiotto!

 

Un pensiero su “Quello sguardo”
  1. Quello che mi è sembrato di capire è l’insano gusto della trasgressione contornato da un accenno di masochismo. Non male.

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