(Meraviglioso Vasco)
“Voglio una vita spericolata… Voglio una vita come quelle dei film… Voglio una vita esagerata…”
Ore 6,00
…La sveglia del cellulare mi ricorda spietata, con crudeltà bastarda, che è iniziato un altro giorno… Un altro dei miei giorni da incubo.
Ancora con gli occhi semi-chiusi allungo la mano e dopo tre inutili tentativi riesco a bloccare la musica.
Adoro Vasco, ma da un paio di mesi, tutte le mattine, puntuale come la sveglia sul telefonino… lo maledico…
“Altri dieci minuti ti prego Francesco. Solo dieci minuti.”
Come sempre mi riaddormento profondamente dopo una breve manciata di secondi. La sera non riesco mai a prendere sonno se non a notte tarda e passo ore ed ore al computer a scrivere mentre la mattina riuscirei senza problemi ad addormentarmi anche in ufficio.
“Voglio una vita che non è mai tardi… Di quelle che non dormi mai… Voglio una vita, la voglio piena di guai…”
Ore 6.10
Ripeto alla lettera il rito delle 6.00.
“Altri dieci minuti ti prego.”
Sbuffando mi giro al lato opposto ed inizio a russare sonoramente.
“Voglio una vita maleducata… Voglio una vita che se ne frega… Che se ne frega di tutto sì…”
ORE 6.20
Mio marito mi spintona con il braccio ed io stronza faccio finta di non sentirlo e soprattutto di non sentire la sveglia.
“Paola forza! Si fa tardi. Dai spegni il telefonino ed alziamoci.”
Ancora con Vasco nelle orecchie allungo nuovamente la mano. Spengo definitivamente la suoneria e provo ad alzarmi dal letto. Fatico anche solamente ad allungare le gambe. La testa sembra il tamburo usato dalle bande comunali… Ad ogni piccolo movimento un suono sordo ma deciso.
Ancora quelle parole… Voglio una vita che non dormi mai…
Ma già ce l’ho… che cacchio vado cercando mai.
La voglio piena di guai…Certo che quelli non mancano mai…
Sembro uno zombie.
Ieri sera ho proprio esagerato.
Avevo in mente un bel racconto e quando mi capita devo immediatamente immortalarlo nel portatile. Sembrava un racconto di poche pagine ed invece…
Trentadue pagine… WOW… Non credevo a me stessa.
Un racconto bello. Erotico e graffiante al punto giusto, con quel pizzico di ironia che non guasta mai.
Scrivevo, scrivevo… Sembravo un’indemoniata. Solamente verso le due di mattina mi sono finalmente decisa a staccare la spina.
Purtroppo, in famiglia, nessuno sostiene la mia passione per la scrittura e sono quindi costretta a scrivere nei ritagli di tempo (difficili da trovare tra lavoro e quattro maschi da gestire) oppure di notte quando tutti dormono e non vengo infastidita dalle loro continue richieste.
Ora però devo fare i conti con la realtà e con il sonno fastidioso che ho.
Sempre sonnecchiando vado nella camera dei ragazzi per dare loro la sveglia…
“E’ mattinaaaa!!! Forzaaaa… Il mattino ha l’oro in boccaaaaa.”
Se prendo lo scemo che s’è inventata ‘sta cosa lo strozzo.
La mattina di color oro ha solo la pipì… e se non ti precipiti ad appropriarti del bagno rischi anche di fartela sotto.
Uno… Due… Tre… ed inizia la guerra!!!
“Vado prima io. Mammaaaa… Lo vedi… Maaamma… Carlo vuole andare in bagno prima di me. Non è giustooo… Sono sceso dal letto prima di lui. Mammaaaa!!!”
AIUTOOOOOOOO
Un marito (maschio ovviamente) e tre figli (maschi anche loro… che culo!!!) sono un incubo nel quale non vorrei volentieri trovarmi tutte le maledette mattine della mia esistenza.
…Ecco lo sapevo.
Anche per oggi me la devo tenere…
Speriamo solo che nessuno debba farsi la barba che… altrimenti sono rovinata… Devo ricordarmi di mettere in preventivo per le spese del nuovo anno la costruzione di un altro bagno.
“La colazione è pronta. Paola dai fai uscire i ragazzi dal bagno devo fare la doccia e la barba. Oggi ho un importante appuntamento con il direttore lavori.”
Ecco… Pure lui ci si mette. Francesco (mio marito) vorrebbe appropriarsi del bagno. Ma come fare per far uscire in fretta i ragazzi da lì?
“Ragazzi forza. Se per le 7.20 non siete tutti pronti e fuori di casa vi lascio a piedi.”
…e sai che dispiacere!!!
“Che figata! Oggi tutti a casa da scuola.”
Nooooo. Pure Andrea ci si mette. E’ il piccino di casa ma ovviamente è anche il più sveglio.
Sembro una pazza. Corro da una stanza all’altra nella vana speranza di riuscire a fare nell’arco di pochissimi minuti il maggior numero di faccende domestiche prima di andare al lavoro.
Spalanco le finestre. Alzo le coperte dai letti.
Le scarpe… Che palle…
Ma si può mai dormire in camera con le Nike che lasciano un tanfo insopportabile? E tutte queste felpe ammucchiate sulla sedia. Per non parlare dei jeans… Che casino dentro questa stanza.
Cosa è mai questo???
Prendo tra le mani un involucro argentato e…
“Oddio… Non credo ai miei occhi…”
Un preservativo… Che i ragazzi abbiano già iniziato a fare sesso?
Nooo… No non è possibile sono ancora piccoli. A quindici e sedici anni pensano ad altro e non a fare sesso…
Ma che cazzo dico.
Certo che a quell’età probabilmente fanno del sesso.
Ma da quando? Può essere che non mi sia accorta di nulla?
Non so… Un piccolo cambiamento… Un qualcosa anche se impercettibile che inconsciamente voleva far trapelare che… Oddioooo
“I MIEI FIGLI FANNO SESSO.”
“Paola ma che fai ti sei addormentata? Dai forza è pronta la colazione anche per te. I ragazzi stanno già in cucina. Dai forza. Oggi vi devo accompagnare io. Ho bisogno della macchina. Devo andare a Roma… Paolaaaa.”
“Si… mmmmh… Ecco arrivo…”
Ne dobbiamo discutere tutti insieme oppure devo fare finta di non avere trovato nulla?
Devo ammettere però che il fatto che usino il preservativo, per lo meno, indica la loro maturità. Ma la cosa non cambia… Loro… FANNO SESSO…
Mai giornata è iniziata peggio di questa.
“Paola. Ma allora cosa fai? Ancora lì… Oggi non vai al lavoro? Paolaaaaa mi stai a sentire?”
“Scusa Francesco ma non mi sento molto bene. Puoi pensare te ai ragazzi? Telefono in ufficio avvisando che oggi non vado. Scusa.”
“Non ti preoccupare. Si vede dal volto che sei provata. Sarà l’influenza. Tranquilla ci penso io. Riposati che ne hai bisogno. Vedrai che poi tutto passerà.”
“Ciao mamma a dopo.”
Bacio… Bacio… Bacio…
Che strano essere baciata da dei ragazzi che credevi fino a quel momento ancora bambini ed improvvisamente hai ritrovato uomini…
“Vedrai che ti passerà.”
Cosa dovrebbe mai passare?
…Devo solo accettare l’evidenza.
Loro. Due dei miei amori sono cresciuti e… FANNO SESSO.
Sono finalmente usciti tutti di casa.
L’angoscia mi attanaglia le viscere. Continuo a pensare a quel maledetto preservativo ed al fatto che loro possano già averlo usato.
Vasco… Vasco…
Quanta verità nelle tue canzoni.
“Ognuno a rincorrere i suoi guai. Ognuno col suo viaggio. Ognuno diverso e ognuno in fondo perso…dentro i cazzi suoi…”
Ehhh sì… ognuno perso dentro i cazzi suoi…
Una cosa positiva però c’è…. Ora sono sola in casa e FINALMENTE riesco ad entrare in bagno… E FARE PIPI’…
chissà cosa pensava Steve McQueen della sua vita….
avrebbe preferito cappellone messicano e siesta a go-go?
non credo, ma ti capisco.
brava.
ciao
anna
Brava! Realtà, reazione umana, troppo umana, capacità di gestire e di pensare anche a se stessi. Non manca innovazione e poesia! Complimenti…
La mattina del Mulino Bianco…., eh carissima ti capisco, mi sa proprio che devi mettere in conto la costruzone di un altro bagno. Una squarcio di mattina familiare vera raccontata sapientamente.
Brava.
Ciao.
Sandra
Sono piegata in due dalle risate.
Bello, veloce, comprensibile.
È un ottimo lavoro.
Brava
Tilly
Mi piace da morire questo racconto incalzante condito di Vasco! Complimenti! Deve essere una bella botta prendere consapevolezza dei propri figli che cominciano a fare certe cose quando con gli occhi di genitore li si vede ancora bambini! Se fossi stato io tuo figlio avresti rimandato di anni questo shock 🙂 bravissima cmq
molto divertente e ironico! brava!