Ammainate le speranze come vele
ormai sgualcite dal troppo viaggiare,
rinchiusi nel cassetto i sogni
come cose quasi dimenticate
che però manca il coraggio di gettare,
abbandonarsi inerti alla tristezza,
e rinunciare all’attesa
di nuovi risvolti.
Ormai solo le note del rimpianto
formano tristi accordi alla mia cetra;
ma io non so fermare questo canto,
e lo lascio disperdersi nel vento
che ieri accarezzava il mio sorriso
e allegro scompigliava i miei capelli,
ed oggi è il solo che mi sfiora il viso
per asciugare le mie lacrime.
Questo mio canto ch’era grido di gabbiano,
era frangersi dell’onda alla scogliera
ora è lamento d’animale ferito,
di povero usignolo sfinito
a cui è rimasta come un gemito
solo quest’unica monotona nota;
suono di vecchio organino stonato
che ostinato ripete soltanto
quest’ultima triste canzone,
e come un’eco si affievolisce e muore.
Mi dicono poeta, ma ahimè,
io so scrivere soltanto il dolore.
Complimenti per il forte sentimento racchiuso in questa poesia.
La malinconia che si legge attraverso la tua poesia mi suggerisce di gridarti forza… guarda quanto ancora di più bello può offrirti ancora la vita,.. non fermarti al dolore che senti in questo momento, fa parte della ruota che fa girare la vita. Comunque ho ho trovato estremamente bella questa tua poesia.
Un abbraccio con affetto…
Alice Rainbow
veramente molto bella… complimenti