Ammainate le speranze come vele

ormai sgualcite dal troppo viaggiare,

rinchiusi nel cassetto i sogni

come cose quasi dimenticate

che però manca il coraggio di gettare,

abbandonarsi inerti alla tristezza,

e rinunciare all’attesa

di nuovi risvolti.

Ormai solo le note del rimpianto

formano tristi accordi alla mia cetra;

ma io non so fermare questo canto,

e lo lascio disperdersi nel vento

che ieri accarezzava il mio sorriso

e allegro scompigliava i miei capelli,

ed oggi è il solo che mi sfiora il viso

per asciugare le mie lacrime.

Questo mio canto ch’era grido di gabbiano,

era frangersi dell’onda alla scogliera

ora è lamento d’animale ferito,

di povero usignolo sfinito

a cui è rimasta come un gemito

solo quest’unica monotona nota;

suono di vecchio organino stonato

che ostinato ripete soltanto

quest’ultima triste canzone,

e come un’eco si affievolisce e muore.

Mi dicono poeta, ma ahimè,

io so scrivere soltanto il dolore.

 

3 pensiero su “Questo mio canto”
  1. Complimenti per il forte sentimento racchiuso in questa poesia.

  2. La malinconia che si legge attraverso la tua poesia mi suggerisce di gridarti forza… guarda quanto ancora di più bello può offrirti ancora la vita,.. non fermarti al dolore che senti in questo momento, fa parte della ruota che fa girare la vita. Comunque ho ho trovato estremamente bella questa tua poesia.
    Un abbraccio con affetto…
    Alice Rainbow

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