E guardai sopra di me,
in una notte d’estate in cui tutto sembrava immobile,
in quella terra così intrigante
dove solo l’odore della birra
riesce a galleggiare fin sopra quei tetti slanciati verso il cielo,
su quelle case, di una bellezza quasi finta, dipinta,
eppure reale, imponente.
Poi mi alzai in volo per vedere tutto ciò dall’alto e
respirare la libertà di quei momenti,
balzando da una stella all’altra fin sopra ad ogni città,
tutte immancabilmente illuminate dai riflessi di luce sui fiumi,
creando delle romanticissime attrazioni ad ingresso gratuito,
nonostante il loro valore inestimabile.
Sorvolando quelle immense foreste
anche con la luce del sole puoi vedere la notte all’interno,
in quel buio magico e nero in cui gli alberi così serrati
non lasciano facili spiragli a quei dolcissimi raggi di sole che,
impauriti, si rintanano sui campi tutto attorno,
sulle schiene piegate di chi ama ancora
toccare la terra con le proprie mani.
All’improvviso si può vedere una grande città di una vastità
che lascia quasi senza fiato per come riesce
ad abbracciare tutto il mondo che la circonda,
quasi a farsi perdonare della sua potente presenza
su un palcoscenico storico che ha ormai chiuso le sue quinte,
da cui si può solo origliare e spiare
fra i drappi di un sipario che profuma di nuovo.
Vorrei planare verso quei marciapiedi
o in quegli angoli delle piazze in cui il suono malinconico
di una fisarmonica attira la mia nostalgia,
generando quei brividi a pelle
che più sembrano incoscienti
e più mi ricordano che sono sempre capace di emozionarmi.
Il mio volo si imbatte dolcemente in altri stormi di libertà
e mi ritrovo a condividere un cielo come questo
con altre anime che come me non si stancheranno mai di volare.
Ed era solo la notte… GUTE NACHT!!!
il cielo di Dresda è un po’ come quello sopra Berlino dove angeli curiosi seguono il destino degli uomini che corrono nella loro vita frenetici.
eviterei il termine frusto “emozionarsi” legato a saghe televisive di postini e gentili signore che, alla caccia indefessa di sensazioni, sulle lacrime altrui e sui “brividi a pelle” campano riccamente.
Il tuo pensiero ha reso bene l’immagine di ciò che hai visto, provato e trasmesso.
Sandra
Librarsi in volo e osservare il mondo dall’alto è tanto più gratificante quando scopriamo di non essere i soli a credere ancora che sia possibile assaporare la libertà di un’emozione.
Ciao
Ciao, stavo seguendo lo scritto con molto interesse, descritto con realismo sull’odore della birra e delle case dipinte eppur imponenti. Poi ti sei alzato in volo, come peter pan, a balzare da una stella all’altra ed ho smesso di leggerti. A rileggerti presto. Con simpatia….
Di una bellezza sconvolgente questa poesia, perchè oltre a citare luoghi nuovi e idee geniali ha un significato splendido, la storia di una fantasia ma soprattutto, un racconto con tanto di ‘sguardo’ da Antologia, perchè il racconto più bello è quello che si colora.