L’avrei voluto festeggiare con te,
insieme a te,
prepararti una cena illuminata da tante piccole stelle.
Ma ancor prima di cenare
ti avrei saziato col mio amore,
danzando abbracciati
fino a farti mancare il respiro,
accarezzandoti con le mie labbra
tutta la tua soffice pelle.
Sarei salito in alto con te,
insieme a te,
avvinghiati in cima all’universo
per cogliere un fiore
della tua stessa natura,
accostarlo fra i tuoi capelli
e vederlo confondere fra l’evanescenza dei tuoi occhi,
fra la luce del tuo cuore
ove mi sarei tuffato fino a perdermi dentro.
Non so perché ma a me le poesie piaccion se mi piace l’ultimo verso. E perdermi dentro mi dà la sensazione dell’immensità… Bella.
Ti conviene leggere l’altra, l’ultimo verso è ancora più bello.
mi scuso per non aver letto prima questa tua poesia.
devo essermi distratta.
ha ragione Rita è un bel crescendo di rabbia, di delusione e d’amore.
toglierei ” L’ ” iniziale, perchè a mio giudizio può sembrare un refuso.