Ho percorso strette mulattiere
per cercarti, e non capivo
se avevo più paura di perdermi nel vuoto
o di perderti per sempre.
Ho attraversato i boschi più fitti
per toccarti. Tu sei fuggita e non sapevo
se mi facevan più male le spine dei rovi
o il non riuscire a sfiorarti.
Ho superato deserti bollenti,
per parlarti, ma non mi hai compreso.
Non hai compreso neanche i miei gesti.
E ridevi di me.
Ho lottato contro i gorghi del fiume
per vederti. Tu sulla riva ti nascondevi,
Io disperato piangevo.
Non ti accorgevi che stavo affogando.
Stremato non ti ho più inseguito
afflitto e deluso, mi sono curato le piaghe,
mi sono asciugato le lacrime
ho indossato dei nuovi vestiti.
Poi steso sull’erba
ho respirato con calma, riempiendo i polmoni
e stranamente sereno
pensavo al cammino percorso.
Ti sei avvicinata in silenzio
e sorridendo mi hai accarezzato i capelli
Poi hai detto:
“è stato solo uno scherzo”.
Mi sono svegliato sudato.
Mi sono girato nel letto
ti ho vista lì accanto, assopita
Non ti sei accorta di niente.
Però ancora fuggi.
Bravo, mi é piaciuta molto. Parli di un gioco antico che fa sempre un po’ male ma che mantiene vivo l’amore, togliendo la pacatezza e la certezza che col tempo si raggiunge.
Sandra
bella l’immagine del protagonista deluso e amareggiato che si ferma e indossa nuovi vestiti…
ciao
anna
E’ davvero bella e mi ha colpito molto. E’ un gioco crudele forse ma il gioco dell’amore è sempre bello… e vince chi fugge…
Splendida davvero, mi sono rispecchiata per un tratto della mia vita… io invece al mio risveglio mi sono trovata sola e ho capito che sola avrei dovuto guardare avanti!!! Complimenti, sei un’anima bella, direi sublime…